Coppa del Mondo di sci, Bassino racconta Solden: "Trionfi, ricordi e cadute. Qui tra amore e odio"

Marta trionfò nel 2020: “Vi svelo i segreti del ghiacciaio Rettenbach”

di GABRIELE TASSI -
27 ottobre 2023
Marta Bassino, 27 anni, 2 ori mondiali e una Coppa del Mondo di specialità

Marta Bassino, 27 anni, 2 ori mondiali e una Coppa del Mondo di specialità

Solden (Austria), 28 ottobre 2023 – Déjà-vu a tremila metri. Tra "amore e odio", sui ghiacci del Rettenbach, oggi Marta Bassino va ancora a caccia del mito. Lì dove la campionessa azzurra nel 2020 ha centrato una storica vittoria, per poi cadere l’anno dopo, in una sorta di sentimento tormentato di inizio stagione.

Bassino, oggi alle 10 il gigante femminile (diretta tv Rai Sport ed Eurosport), che sentimenti le innesca Sölden?

"Un po’ bianco e un po’ nero, sin da quando ho iniziato. E’ stato sì il mio primo podio in Coppa del Mondo, nel 2016, ma poi, tanti altri anni, mi è capitato di cadere o di non fare bene".

Perché?

"Un esordio è sempre un esordio, anche se come me fai questo lavoro da un po’ di tempo. Si sommano l’ansia di rompere il ghiaccio e l’adrenalina della competizione, ma alla fine viviamo per quelle emozioni".

Ci prepariamo quindi a un sabato pirotecnico sulle nevi austriache, quali sono i segreti del ghiacciaio del Rettenbach?

"Normalmente la neve è sempre ben tenuta e preparata. Il tracciato ha una parte iniziale che ti permette di spingere nelle prime curve. Poi il muro, molto lungo: lì servono continuità e ritmo. Il punto più importante è il raccordo muro-piano, lì bisogna cercare di tenere il ritmo alto e lasciare andare gli sci fino all’all’ultimo pezzo in piano. Tutto si gioca al centesimo, su ogni minima sbavatura".

Gigante e Super G sono i suoi cavalli di battaglia. Quest’anno tenterà l’assalto anche ad altre specialità?

"Lo scopriremo vivendo. La stagione solitamente la vivo giorno per giorno, ma credo che il mio programma sarà simile a quello degli altri anni. Dal momento che le discese vanno spesso di pari passo con i Giganti, a volte sfrutterò i weekend per tentare entrambe, altre potrei rinunciare alla libera per sfruttare il tracciato e allenarmi".

Non tenterà nemmeno di aggiungere gare e punti importanti per la conquista della maxi coppa?

"Solitamente non ragiono mai contando i punti, ma concentrandomi sulla sciata e la prestazione singola. La prima cosa per me è essere serena il più possibile per gareggiare ed esprimermi al meglio. Soelden è Soelden, poi ci sarà periodo per fare un po’ di allenamento. Non farò Cervinia ma solo le prove, poi l’America, e speriamo di vederne delle belle".

Com’è andata la preparazione estiva e cosa state facendo adesso?

"Siamo tornati dall’Argentina il 7 di ottobre,dopo 5 settimane, dove è stato fatto un bel lavoro di continuità. In questi giorni ci stiamo preparando a Hintertux, e le condizioni sono davvero particolari, fra ghiaccio, nebbia e pioggia"

Anche l’atleta fa i conti col clima che cambia...

"Più che altro ci si adatta. Le condizioni ideali si vanno a cercare, come la sensazione più importante. Quella di sentire la neve sotto gli sci".

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