Sinfonia Paris: la discesa è come un rock. "Incredibile, ho ancora voglia di stupire"

L’azzurro primo in Val Gardena: sono 22 vittorie in carriera, a due passi da Thoeni. "Olimpiadi? La testa dice sì, il fisico vedremo"

di GABRIELE TASSI -
17 dicembre 2023
Dominik Paris

Dominik Paris

"Sono un rocker, faccio le cose, non parlo tanto". Duro e pure, Dominik Paris scorre sulla Saslong come le dita sulle corde della sua chitarra e centra una vittoria che in val Gardena mancava da 22 anni. Risorge lo specialista azzurro amante della velocità e delle sette note: sorprende tutti nella gara di Coppa del mondo, un occhio alla stagione e l’altro alle Olimpiadi lontane 2 anni. "La testa vuole arrivarci, il fisico vedremo". Stacca un 1’59”84, nessuno è riuscito a fare meglio: Kilde è a 44 centesimi di distacco, terzo Bryce Bennett a 60 centesimi

Dominik, due sole vittorie la separano dalla leggenda Gustav Thoeni (24). Ed è sempre più solo in vetta nella classifica dei discesisti azzurri: qual è stata la chiave per trovare una vittoria che pareva non arrivare più?

"La fortuna ci ha messo del suo: la pioggia e poi la neve hanno creato un fondo un po’ diverso dal solito, molto più naturale rispetto alla neve secca e artificiale. Mi sono sentito in fiducia e credo di aver interpretato bene i salti particolarmente alti, quando sono arrivato al traguardo e ho visto che ero primo non ci volevo credere".

Ora è sul podio dei migliori discesisti di tutti i tempi (davanti solo Klammer, 25 e Mueller, 19), possiamo dire che lo sci maschile è tornato?

"Non penso quasi più a queste cose. Ogni giorno cerco di dare sempre il massimo. Alcuni giorni sono perfetti come oggi, altri invece non vanno. E’ stata una bella soddisfazione trovare questo risultato, in modo particolare dopo la stagione passata, così complicata".

Aveva pensato al ritiro?

"No, proprio per come è andata lo scorso anno. Non può certo finire così, e questo mi ha dato ancora più motivazione per il futuro, ho ancora tanto da dare".

Vincere a 24 anni e vincere a 34 anni. Cosa cambia?

"Devo dire che questa vittoria è stata molto differente: molto emozionante. Con il team abbiamo lavorato in preparazione, adattandola alla mia età e al fisico, ci siamo concentrati sulla sciata".

Lo scorso anno una brutta caduta nel Super G di Courchevel, da bravo sciatore le è bastato un bicchiere di grappa per rialzarsi?

"Diciamo che un brindisi ci sta sempre, nelle giornate storte come in quelle buone. Quando mi faccio male solitamente è fuori dallo sci, e se nello sci cado è perché voglio strafare. Oggi (ieri, ndr) sono stato morbido ed è andato tutto benissimo".

Ghedina, l’ultimo ad aver vinto sulla Saslong prima di lei, la vuole a Milano-Cortina 2026: lei avrà 37 anni, quanta benzina ha nel motore?

"Kristian è ancora un atleta matto, ma la testa vuole esserci, se la mia sciata sarà ancora questa ci sono grosse possibilità".

Con chi passerà il Natale Dominik Paris?

"Come ogni anno saremo a Bormio il giorno di Natale (discesa 28 e super g 29 dicembre, ndr). Passerò la Vigilia con la mia famiglia, poi il giorno dopo saremo già sugli sci".

Famiglia, sci...un’altra cosa che non abbandona mai è la musica...

"Ormai purtroppo è solo un hobby per uscire dallo stress dello sci. Con la mia band (Rise of voltage, ndr), adesso stiamo lavorando al nuovo disco, duro e ritmico. Perché è come in discesa, più rock c’è, più è grande lo spettacolo".

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