Caso Sinner, Wierer lo difende: “La Wada non ha le idee chiare. Jannik bravo ragazzo”

Dorothea Wierer a difesa dell’altoatesino, su cui pende il ricorso Wada per il caso Clostebol: Jannik è un grande professionista. Ora tre mesi di attesa

di MANUEL MINGUZZI -
1 ottobre 2024
Jannik Sinner

Jannik Sinner

Bologna, 1 ottobre 2024 – Saranno settimane difficili per Jannik Sinner che dovrà giocare con la spada di Damocle del ricorso Wada sulla nota vicenda Clostebol. Le autorità competenti e indipendenti avevano già giudicato e valutato la situazione, ovvero una contaminazione a causa di un massaggio del fisioterapista (tolti i premi di Indian Wells) da cui poi Sinner si è separato, ma l’agenzia mondiale antidoping non si è voluta arrendere e ha ritenuto non corretta la motivazione ‘senza colpa o negligenza’. Presentato il ricorso, ora la palla passa al Tas e Sinner rischia uno stop di uno o due anni. A sua difesa si sono eretti diversi tennisti professionisti, soprattutto Rafa Nadal, e anche tanti sportivi italiani, tra questi Dorothea Wierer, pure lei altoatesina come Sinner.

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Wierer: “Jannik bravo ragazzo e grande professionista”

In tanti sono convinti dell’innocenza di Sinner, sia per quantità di Clostebol trovate nel suo corpo, infinitesimali e per nulla utili ai fini della prestazione agonistica, sia per la professionalità e la correttezza del numero uno al mondo, da sempre dedito al lavoro e al sacrificio. A sua difesa si è eretta Dorothea Wierer, campionessa di biathlon ed ex vincitrice della Coppa del Mondo. In una intervista a ‘Il Dolomiti’, la Wierer ha parlato così del suo corregionale: “Forse la Wada non ha le idee troppo chiare di questa vicenda e un ruolo potrebbero averlo avuto le critiche arrivate da altri giocatori e dalle polemiche mediatiche – le parole di Doro – Jannik sa passando una situazione difficile e spero si risolva al meglio e non riesco a pensare quanto possa essere assurdo per lui vivere tutto ciò. Non riesco a mettermi nei suoi panni”. E ora Jannik può poco, se non aspettare gli eventi. Il primo grado di processo ha accertato l’accaduto, ovvero una trasmissione inconsapevole per mano del suo fisioterapista che ha trattato Sinner dopo aver utilizzato un farmaco contenente Clostebol, ma Wada non è soddisfatta e ora serve solo attendere il pronunciamento del Tas: “Per un atleta è una situazione stressante perché sai di non aver fatto nulla ma il destino è nelle mani di altri”, il commento di Wierer. Sinner sta giocando i tornei di fine stagione, partendo da Pechino, poi Parigi fino verso le Finals e la Coppa Davis a Malaga, il tutto col rischio che la Wada possa vincere il ricorso e con ulteriori sanzioni sportive. Non facile gestire a livello mentale questa distrazione. Wierer non ha dubbi sulla professionalità di Sinner: “E’ un bravo ragazzo, è un grande atleta e un grande professionista. Sono sicura che non ha niente da nascondere come ha già dimostrato al tribunale indipendente che lo ha giudicato. Non è piacevole giocare con il pensiero di essere in questa situazione”. Per il pronunciamento del Tas potrebbero volerci 3-4 mesi di tempo, il tutto con la stagione che andrà avanti con gli importanti tornei al coperto e con la difesa della Coppa Davis a Malaga.

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