Tennis, a Pechino Sinner batte Bu in due set, in finale troverà Alcaraz: “Ogni volta è una storia diversa”
La rivelazione cinese si arrende solo dopo il tie-break nel secondo set. L’altro finalista è lo spagnolo che ha battuto Medveved. Vavassori-Bolelli in finale di doppio
Pechino, 1 ottobre 2024 – Se l’è dovuta sudare contro il cinese Bu, ma Jannik Sinner è in finale al torneo di Pechino, giocato con la spada di Damocle del ricorso Wada sulla coscienza. Un peso che non ha impedito al numero uno al mondo di esprimersi come sa, vincendo la semifinale del torneo cinese 6-3, 7-6 (3). Mercoledì non prima delle 11 la finale contro Carlos Alcaraz.
Il primo set è stato equilibrato fino al 3-2 per Sinner, con un quinto gioco molto combattuto: tenuto il servizio, l’altoatesino ha fatto il break decisivo nel game successivo portandosi sul 4-2, poi tenendo il servizio e gestendo fino al 6-3 che ha chiuso il set. Nel secondo, ancora equilibrio fino al 3-3, poi Sinner ha sfiorato il break ma il cinese è riuscito e tenere il servizio portandosi avanti 4-3, poi 5-4 andando anche 15-0. Sinner ha risposto con due ace, pareggiando sul 5-5 e dimostrando una tenuta mentale invidiabile in un momento sicuramente non facile come è quello attuale. Bu si è imposto nell’undicesimo sfruttando un errore di Jannik, che ha risposto vincendo il game a zero.
Al tie-break Sinner è andato subito sul 3-1, poi 4-1 con una gran risposta di rovescio, 6-1 con cinque matchpoint, reazione di Bu e chiusura di Jannik. “Non lo conoscevo molto, ho avuto occasioni per chiuderla prima, ma mentalmente sono riuscito a rimanere in partita – ha detto Sinner dopo la vittoria –. Adesso contro Alcaraz sarà un’altra storia. Adesso voglio riposare, ci conosciamo molto bene con Carlos, ma ogni match è molto diverso. Per il momento mi godo il fatto di essere in finale per l’ennesima volta quest’anno, spero sia un bel match”.
Alcaraz supera Medvedev
Nell’altra semifinale, Carlos Alcaraz, numero 3 al mondo, ha battuto il russo Daniil Medvedev (5) 7-5, 6-3 in un'ora e 26 minuti. Quindi in finale si ritroverà Alcaraz, dal quale quest’anno è stato sconfitto in semifinale a Indian Wells.
Chi è Yunchaokete Bu
La storia dell’avversario cinese, pressoché sconosciuto al grande pubblico prima dell’exploit a Pechino, ha contorni che escono dal mondo del tennis: classe 2002, originario di Bortala Mongol, all’anagrafe si chiama Buyunchaokete, nome poi accorciato in Yunchaokete Bu, il soprannome è Bert. Viene da una prefettura autonoma mongola, è rimasto orfano a soli sei anni ed è stato cresciuto dai nonni perché la madre si era risposata. A sei anni si è spostato nella regione dello Zhejiang, per giocare a tennis: “Io sono di nazionalità mongola – ha raccontato in una recente intervista – è molto diverso dal resto della Cina. Cambiano la lingua, il cibo. Però mi piace molto. Mi sono trasferito a est quando avevo 5-6 anni”. Cresciuto dal coach Jinxing Yu che ancora lo segue, lavora anche all’accademia di Juan Carlos Ferrero, ad Alicante, con Ricardo Ojeda Lara. È il più giovane tennista cinese a conquistare almeno due trionfi a livello Challenger vincendo a Wuxi, in Cina. Al momento è virtualmente al numero 69.
Totti: “Sinner è un numero uno”
Prima del match, Sinner aveva incassato parole d’incoraggiamento da Francesco Totti, con qui in questi giorni ha avuto un simpatico botta e risposta a distanza: “Sinner è un numero uno, non ha bisogno di consigli. Sa quello che deve fare. Solo lui sa quanto sta soffrendo. La verità la sanno solo lui e il suo staff. Quando diventi importante tutti ti danno addosso”.
Bolelli e Vavassori in finale di doppio
Nella finale del doppio in terra cinese ci sarà una coppia italiana: nel tabellone maschile, Simone Bolelli e Andrea Vavassori battendo l'olandese Wesley Koolhof e il croato Nikola Mektic 7-6 6-2 sono approdati in finale. Nel torneo femminile le campionesse olimpiche in carica, Sara Errani e Jasmine Paolini, hanno battuto la canadese Leylah Fernandez e l'indonesiana Aldila Sutjiadi 7-6 6-2 in poco meno di un'ora e mezzo di gioco e son approdate ai quarti di finale.
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