Coppa Davis, Djokovic difende Alcaraz e gli altri assenti: “Vanno rispettati”

Il serbo sfida la Spagna, che non avrà il numero due al mondo, ma difende il rivale: il nostro corpo va sempre al limite, rispettiamo la scelta

di MANUEL MINGUZZI
15 settembre 2023
Novak Djokovic

Novak Djokovic

Bologna, 15 settembre 2023 - Tante assenze in questa tornata di Coppa Davis che anticipa le Finals di Malaga in programma a fine novembre. Nei quattro gironi in corso di svolgimento sono mancati diversi tennisti di vertice, non tanto per infortunio quanto per programmazione e spirito di conservazione del proprio fisico. E se l’Italia gioca oggi un match decisivo contro il Cile senza Jannik Sinner, uscito stremato dal match di ottavi di finale contro Alexander Zverev agli Us Open, la Spagna è priva di Carlos Alcaraz e sarà spalle al muro contro la Serbia che dovrebbe schierare Novak Djokovic dopo il successo a New York. Sconfitti contro la Repubblica Ceca per tre a zero, gli spagnoli sono a rischio eliminazione esattamente come l’Italia, sconfitta tre a zero da un Canada privo di un altro big, ovvero quel Auger Aliassime che sta preparando la Laver Cup di Toronto. Ma a difendere i colleghi ci ha pensato il numero uno al mondo.  

Djokovic: “Le scelte vanno rispettate”

Niente sfida stellare dunque tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz nel secondo incontro di Coppa Davis a Valencia tra Serbia e Spagna: lo spagnolo ha deciso di preservare il suo fisico per la tournée asiatica di fine stagione con ottica master dopo la semifinale a New York persa contro Daniil Medvedev. Così, Novak non si troverà di fronte colui che lo ha battuto a Wimbledon ed è un grande vantaggio per la sua Serbia in ottica rincorsa alle Finals di Malaga: “Da giocatore serbo dico che non dover sfidare Carlos ci aiuta tantissimo - le sue parole - Ma dobbiamo preservare i giocatori in questa situazione. Capisco chi è rimasto deluso, ma serve comprendere il contesto in cui lavoriamo. Anche io a vent’anni non ho sempre giocato la Coppa Davis in questa fase”. Il calendario sempre più fitto e i ritmi sempre più alti del nuovo tennis portano i tennisti ad utilizzare il loro fisico fino ai limiti massimi. Ogni tanto serve rifiatare: “Non sempre le assenze vengono accolte nella giusta maniera - ancora Novak - E’ difficile essere un esempio per tutti e a volte ci sono critiche, ma giriamo il mondo tutto l’anno, giochiamo tanti tornei e spingiamo il corpo al limite. A un certo punto è utile riposare”. Spagna e Italia spalle al muro, con una situazione simile: costrette a vincere senza il migliore giocatore. Ma di fronte agli spagnoli c’è il muro Novak Djokovic, mentre gli azzurri giocano con un Cile sicuramente temibile ma più abbordabile. C’è da riscattare lo zero a tre contro un Canada imperiale e che ha dominato ieri anche la Svezia. Dentro o fuori in una Davis priva di alcuni dei migliori talenti. Andrebbe forse ripensato il calendario?

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