Coppa Davis, azzurro sbiadito: contro il Cile appuntamento per la storia, ma ora è dura

Nel 1976 a Santiago l’unico nostro trionfo, con le magliette rosse. Ora l’Italia fatica e deve vincere domani per sperare nelle Finali: con i miti Panatta e Pietrangeli a guardare

di PAOLO GRILLI -
14 settembre 2023
Lorenzo Musetti, 21 anni, numero 18 al mondo

Lorenzo Musetti, 21 anni, numero 18 al mondo

E’ un sogno che culliamo sempre più intensamente da quel lontano 1976, quando a Santiago andammo a prenderci l’unica nostra Coppa Davis. Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, con Pietrangeli capitano non giocatore a infondere tonnellate di carisma e di consigli fino all’apoteosi: una cinquina di nomi giustamente entrata nel mito, condito pure dal coraggioso slancio ‘politico’ delle magliette rosse indossate in finale nel doppio. Il Cile era sotto il giogo di una dittatura – l’11 settembre scorso sono passati cinquanta anni esatti dalla presa di potere di Pinochet – e fu forte il messaggio di atleti che sapevano andare ben oltre il campo con la loro presenza. La crescita costante dell’Italtennis ha portato nell’ultimo lustro a ricordare quell’exploit come un trionfo ripetibile.  La prima giornata dei gironi di Bologna, però, ha detto ben altro. Le sconfitte di Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti, e pure del doppio Bolelli-Arnaldi contro un Canada di riserve semisconosciute ci ha fatto ripiombare indietro di anni.  C’è ancora tempo per rimediare, certo, proprio contro il Cile domani. Ma è una sfida che parte in salita, con parecchie certezze che si sono perse già per strada, mentre le polemiche per l’assenza di Jannik Sinner continuano a montare. La quarta rinuncia all’azzurro dell’altoatesino dal 2019 è esplicativa dell’attaccamento ormai relativo di diversi atleti alla nostra Nazionale. Come poi di altre stelle internazionali alla loro.

Cristian Garin e Nicolas Jarry sono due avversari molto scomodi, gente che frequenta o ha frequentato di recente la Top 25 mondiale. Due atleti che giustamente, alla vigilia, portavano a indicare nel Cile l’avversaria più temibile. Inutile dire che l’Italia deve resettare tutto, puntare sul talento indiscusso dei nostri e tentare l’impresa per poi affrontare domenica una Svezia che pare abbordabile. Ma anche questo Canada dimezzato sembrava decisamente alla portata. Tra i tanti dubbi che attanagliano gli appassionati, c’è ora quello sul mancato utilizzo da parte del ct Filippo Volandri, nel primo tie, di Matteo Arnaldi – il più in forma, ma era debuttante assoluto e il doppio è servito a fargli rompere il ghiaccio con la Davis – e ovviamente l’esclusione di Fabio Fognini dal nostro dobbio: considerando poi che Andrea Vavassori è acciaccato. A bordo campo, a Bologna, Adriano Panatta commenta per la t . E Nicola Pietrangeli assiste appassionatamente alle partite dopo l’omaggio ricevuto per i suoi 90 anni. D’improvviso, sono tornati a essere leggende distanti, mentre l’azzurro delle nostre divise appare più sbiadito. Per andare alle Finali di Malaga c’è da arrivare per le prime due, c’è ancora il Cile come ostacolo verso la storia. Nel 2011, più di recente, lo battemmo e tornammo in Serie A. Aggrappiamoci anche a questo precedente per ritrovare la fiducia dei grandi.

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