Dieci cose che forse non sai su Jannik Sinner
I genitori che non potevano avere figli, la prima volta su un campo da tennis, il tuffo con salto mortale all’Elba, la racchetta costruita apposta per lui (con meno corde): la sua storia lo fa apparire come un predestinato
Roma, 4 giugno 2024 – Jannik Sinner è il primo tennista italiano numero uno al mondo. Il campione, ora in corsa al Roland Garros, è però una persona molto riservata, l’esatto contrario di molti suoi colleghi o di tanti personaggi famosi, dei quali si conosce spesso e volentieri ogni particolare della vita privata, anche quelli meno importanti e più divertenti. Ecco quindi dieci cose che forse non tutti sanno sul giovane tennista altoatesino.
1: Il tiro all’interruttore. Sinner nasce sciatore, lo sci è il suo primo sport, ma il tennis è il suo grande amore. Da bambino, nella sua cameretta trascorreva ore a tirare una pallina da tennis contro un interruttore a muro nel tentativo di accendere e spegnere la luce. Immaginiamo per la gioia dei suoi vicini di stanza o di casa.
2: L’osso del collo. Un uomo senza paura il nostro Sinner. Lui dà il meglio di sé quando fronteggia situazioni difficili. Una volta ha detto: “La paura? La provavo quando sciavo perché mi buttavo in pista rischiando di rompermi l'osso del collo. Nel tennis il peggio che mi può capitare è di perdere un incontro". L'osso del collo se lo rompono gli altri quando giocano contro di lui.
3: Genitori decisivi. Jannik aveva 10 anni quando i genitori, Hans Peter e Sieglinde, lo portarono, per la prima volta, all'Accademia di Heribert Mayr e Andrea Spizzica a Sesto Pusteria. I genitori dissero a Mayr: “Questo è il ragazzo, faccia lei”. Andarono via e tornarono a fine lezione. Quando Cesare Maldini portò il piccolo Paolo alle giovanili del Milan il tecnico gli chiese: dove lo faccio giocare? E Cesare rispose: “Se non lo sa lei che è l'allenatore...” e andò via. I genitori dei predestinati sono tutti uguali a quanto pare. E sono decisivi.
4: Tuffo con salto mortale. Quando aveva 15 anni, nel primo anno di lavoro con Riccardo Piatti, Sinner andò all’isola d’Elba con degli altri allievi. Durante un momento libero andarono tutti al mare e sulla spiaggia diedero il via ad una gara di tutti con capriola. Nessuno ci riusciva. Sinner fece un tentativo e oplà tuffo con salto mortale. Piatti gli chiese come ci era riuscito e lui rispose: “ho pensato di farne due di salti mortali. Così ero certo che almeno uno l'avrei fatto". Poi qualcuno si chiede come può non migliorarsi sempre.
5: Il Destino. Hans Peter e Sieglinde si erano rassegnati all'idea di non potere avere figli. Per questo motivo si sottoposero a tutte le lunghe pratiche del caso e adottarono Mark. Ma quando il discorso sembrava chiuso, in modo naturale è arrivato Jannik. E poi c'è qualcuno che si stupisce per la sua capacità di sorprendere gli avversari: lo ha fatto dall'inizio. Pure con i suoi genitori.
6: Guarda Federer, ma non far come lui. Un giorno Piatti provò a spiegare a Jannik il senso del miglioramento e l’importanza di migliorare costantemente. Gli fece vedere la finale di Marsiglia 2000 in cui il grande Federer perse contro Marc Rosset. Jannik disse: "Ma come giocava? Non sembra lui". Risposta di Piatti: “Ecco, appunto”. Ha imparato la lezione.
7: Più ricco di Federer. Ad oggi lo svizzero, pur ritiratosi, è ancora il tennista che ha in portafoglio i contratti pubblicitari più ricchi, più di molti colleghi che ancora calcano i campi da gioco. Indovinate chi lo sta insidiando a suon di contratti milionari? Si, proprio lui, Jannik Sinner. L’italiano vale oggi qualcosa come 60 milioni di euro l'anno, premi esclusi. Queste cifre sono destinate a crescere e di questo passo potrebbe Sinner diventare uno degli sportivi più pagati del pianeta nel giro di qualche mese.
8: Una rivalità nel destino. Nel 2019 Jannik che si affacciava sui massimi palcoscenici internazionali del suo sport vinse ben 16 partite di fila. Perse la diciassettesima nel Challenger di Alicante contro un ragazzo più giovane di lui ma del quale si diceva un gran bene. L’altoatesino conosce il ragazzo da quando erano bambini: era nientemeno che Carlos Alcaraz. Una nuova grande rivalità è destinata a scrivere un pezzo di storia del tennis.
9: Una racchetta particolare. Quando si guarda una sua partita ciò che più colpisce è il suono che i suoi colpi producono quando impattano la pallina. Questo particolare rumore è merito della sua coordinazione nel tirare i colpi ma anche dell’attrezzo che adopera, delle sue racchette. Che sono costruite in modo del tutto particolare. Le sue racchette hanno meno corde: 16 verticali e 19 orizzontali contro, ad esempio, le 18 verticali e 20 orizzontali di Djokovic. Quasi tutti i suoi colleghi giocano con delle racchette fatte da corde in sintetico e budello naturale, combinazione che permette di mischiare forza e controllo. Lui usa solo attrezzi in materiale sintetico monofilamento, roba da duri. E le sue corde sono tirate a 28 kg.
10: Le donne. Jannik, come numerosi dei suoi colleghi o colleghe, ha trovato in una tennista la compagna di cammino ideale, almeno per il momento. Dopo la liaison con Maria Braccini (la meno visibile delle influencer) Sinner ora è fidanzato con Anna Kalinskaya, russa di belle speranze.
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