La confessione di Djokovic: “In Australia avvelenato con piombo e mercurio”
L’ex numero 1 del tennis parla a GQ della sua detenzione a Melbourne nel 2022 per il mancato vaccino contro il Covid: “In hotel mi avevano dato cibo tossico. Ho avuto grandi problemi di salute al rientro in Serbia”
Melbourne, 9 gennaio 2025 – “Ritiro? Penso più al come che al quando. Sul quando, non ci penso ancora così intensamente. Come vorrei chiudere? Immagino che se dovessi iniziare a perdere troppe volte, ad avvertire un divario sempre maggiore con gli avversari e ad avere più difficoltà a superare i veri ostacoli nei tornei di Slam, allora probabilmente la farei finita. Al momento sto bene e continuo ad andare avanti". Così a GQ l'ex numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic in merito al suo futuro.
Il 37enne serbo, pronto ad affrontare gli Australian Open, poi trova un aggettivo per ognuno dei suoi rivali. "Roger Federer: eleganza. Rafael Nadal: tenacia. Carlos Alcaraz: carisma. Jannik Sinner: sci. Il più intimidatorio? Nadal. Era famoso per questo, ancora oggi corre nei piccoli corridoi dello spogliatoio e mette letteralmente al tappeto chi gli si para davanti. Escono dalla toilette e lui vuole fargli sentire la sua presenza. Capisci? È un messaggio molto fisico. Ti dice: io sono qui. Sto saltando in giro. Sono pronto per una battaglia. Sarò aggressivo con te fin dall'inizio. Dal primo istante sentirai i miei grugniti. Questo intimorisce molti giocatori".
Il vincitore di 24 titoli Slam parla poi della sua detenzione ed espulsione dall'Australia del 2022 per il mancato vaccino contro il Covid. "Si trattava di una questione politica. Non aveva nulla a che vedere con il vaccino, il Covid o qualsiasi altra cosa. Era solo politica. I politici non sopportavano la mia presenza. Per loro, credo, era meno dannoso deportarmi che tenermi lì – le parole di Djokovic –. Rientrato a casa ho avuto dei problemi di salute. E mi sono reso conto che in quell'hotel di Melbourne mi avevano dato del cibo tossico. L'ho scoperto appena sono tornato in Serbia. Non l'ho mai rivelato a nessuno pubblicamente: dalle analisi è venuto fuori che avevo in corpo un livello di metallo pesante davvero alto. C'erano piombo e mercurio. Ero decisamente malato. Sulle prime sembrava un'influenza, una banale influenza. Tuttavia, nei giorni successivi, quello che pensavo essere un male passeggero mi ha debilitato così tanto. Ho avuto diverse ricadute, finché sono stato costretto a sottopormi a una serie di esami tossicologici”.
Sul vaccino Covid: "Non sono a favore dei vaccini. Non sono anti-vax. Sono un sostenitore della libertà di scegliere ciò che è giusto per te e il tuo corpo – spiega Djokovic –. Perciò, non credo sia corretto che qualcuno possa negarmi il diritto di scegliere cosa introdurre nel mio organismo. Sono una persona sana, sto sempre attento alle mie esigenze di salute e sono un atleta professionista. E proprio perché sono un atleta professionista, sono estremamente cauto su cosa assumo e mi sottopongo regolarmente a esami, analisi del sangue e a qualsiasi altro tipo di controllo. Perciò non ho sentito il bisogno di farlo. Questo non significa che per me fosse ininfluente sapere di non essere un pericolo per gli altri. Perché non lo ero: avevo gli anticorpi".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su