Jannik Sinner, dal cemento alla terra rossa: un numero uno su tutte le superfici

Il ventiduenne altoatesino ha conquistato la vetta del ranking Atp grazie alla sua solidità e alla capacità di adattarsi a campi e avversari

di GIANLUCA SEPE
5 giugno 2024

Parigi, 5 giugno 2024 – Dal veloce alla terra rossa, passando per l’erba. Non c’è superficie che Jannik Sinner non sappia gestire al meglio. E se il cemento rappresenta la solida base della sua ascesa, l’altoatesino ha dimostrato di sapersi adattare non soltanto ai suoi avversari ma anche a quello che si trova sotto i piedi, dimostrando una grande crescita unita alla solidità mentale. Due fattori che nel tennis sono la chiave di volta per entrare nell’olimpo. Lo ha dimostrato Roger Federer, che seppur orientato verso erba e cemento ha saputo vincere anche sulla terra al momento giusto, ma lo hanno reso palese proprio Rafa Nadal e Novak Djokovic: per essere numero uno bisogna essere camaleontici oltre che dannatamente forti.

Jannik Sinner
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I progressi costanti sulla terra rossa di Sinner, che si troverà a giocare da numero uno (seppur ufficioso) la semifinale del Roland Garros, sono sotto gli occhi di tutti ed è lecito chiedersi quanto ancora possa migliorare. La risposta più ovvia è tanto visto che a ventidue anni è già numero uno e attorno a lui c’è uno stuolo di talenti che ha già regolato a più riprese.

Grazie al suo rovescio nessuno ha avuto scampo ma è evidente che per essere re bisogna essere completi e la sua evoluzione anche nelle variazioni di gioco, dalle discese a rete alle palle corte di dritto, sta iniziando dare i frutti. Così come il miglioramento del servizio, forse il suo unico tallone di Achille.

Una crescita resa possibile grazie all’abnegazione e alla costanza, con quello spirito del lavoro che gli ha permesso di mettere un mattone alla volta e di salire gli scalini della gloria in modo inesorabile. Con Simone Vagnozzi e Darren Cahill, votati tra i migliori allenatori al mondo, ha dimostrato di aver dato la svolta definitiva alla sua carriera e soprattutto di aver guadagnato una solidità anche mentale che gli consente ora di gestire al meglio la tensione e i momenti più critici, specialmente quando le partite si indirizzano su binari più complicati. L’era di Jannik Sinner è cominciata.

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