Che cos’ha Sinner, l’esperto sull’infortunio all’anca: "Stop giusto, così evita recuperi più lunghi"

Bologna, 4 maggio 2024 – La terra di conquista può diventare terra amara in un attimo. "Sul rosso cambia tutto – spiega Stefano Zaffagnini, direttore della seconda clinica ortopedica dell’ospedale Rizzoli di Bologna –, dal meccanismo della corsa ai recuperi in scivolata le distorsioni possono essere all’ordine del giorno".

Stefano Zaffagnini, direttore della seconda clinica ortopedica dell’ospedale Rizzoli di Bologna

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Sinner lamenta fastidi da un po’, ma perché l’anca si infortuna e fa male?

"Quando vi sono carichi e movimenti eccessivi può arrivare a lesionarsi un ’labbro’, detto Cotiloideo, che circonda la parte di bacino dove si immette l’anca".

I medici hanno consigliato 15 giorni di stop all’azzurro. E lui ha deciso di ritirarsi da Roma, ha fatto bene?

"Ancora non sappiamo cos’ha esattamente, ma credo sia la scelta giusta, 15 giorni di pausa sono nulla davanti a recuperi lunghi mesi in caso di un eventuale intervento".

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Cosa stressa di più l’anca di un tennista?

"Gli allungamenti, quando si va a recuperare una palla in velocità, ma anche gli scatti veloci in avanti. Se vi sono spostamenti anche minimi dell’anca si possono inoltre creare microlesioni di tipo cartilagineo".

Quali sono le lesioni più frequenti?

"Le lesioni dell’anca cartilaginee, la lesione del labbro Cotiloideo, oppure, l‘impingement femoro-acetabolare, ovvero un contatto anomalo fra il collo del femore e il ’labbro’".

In quali casi si arriva all’operazione?

"Murray, per esempio, aveva l‘impingement femoro-acetabolare . Per lui è servita una protesi".

Quali sono articolazioni più colpite nel tennista?

"Sono più frequente sono epicondiliti del gomito soprattutto tra gli amatori,come nel caso di di Federer, lesioni cartilaginee del ginocchio, che viene sottoposto a decelerazioni e accelerazioni".