Tennis, scatta il ‘salario minimo’ per i giocatori: ecco come funziona

L’Atp dà vita a Baseline, una sorta di sostegno economico per i primi 250 giocatori al mondo. Ci sarà anche un indennizzo per gli infortuni

di MANUEL MINGUZZI -
23 agosto 2023
Andrea Gaudenzi

Andrea Gaudenzi

Roma, 23 agosto 2023 – In Italia si discute molto di salario minimo per i lavoratori ma c’è chi lo ha introdotto nello sport professionistico. Si parla del tennis, che vive di montepremi da capogiro ma anche di tennisti di buon livello costretti a far di conto tra le spese per gli spostamenti, gli allenatori, gli alberghi e guadagni che arrivano partecipando ai vari tornei. E c’è una dose massiccia di giocatori che campa non con i grandi tornei dello slam ma con i Challenger o simili. E per loro diventa difficile estrapolare un guadagno significativo. Il problema era emerso in epoca Covid dove anche i più forti giocatori del pianeta si erano spesi per i colleghi meno talentuosi ipotizzando un fondo per garantire a tutti una sussistenza sufficiente. L’idea non è poi andata in porto così ci ha pensato l’Atp a creare un nuovo programma ad hoc.

Baseline: ecco il salario minimo per i giocatori

Nel triennio 2024-2026 l’Atp, lancerà il nuovo programma Baseline che aiuterà i tennisti in difficoltà ad avere un ‘salario minimo’ annuale. Il sostegno riguarderà inizialmente i primi 250 giocatori al mondo e sarà basato su tre parametri. Ci sarà una cifra che ogni giocatore dovrà aver incassato al termine della stagione, ovvero una sorta di salario minimo garantito. La prima fascia riguarderà i primi 100 giocatori al mondo che avranno diritto a 300mila dollari l’anno, la seconda riguarda le posizioni dalla 101 alla 175 e prevede un guadagno minimo di 175 mila dollari e infine la terza dalla posizione 176 alla 250 di 75mila dollari. Come funziona? Si tratta di cifre minime garantite, di conseguenza tutto sarà basato sul guadagno ottenuto dal tennista in questione durante la stagione di gioco: se il professionista avrà guadagnato di più non cambierà nulla, se invece avrà guadagnato meno sarà l’Atp a coprire la differenza. E’ prevista anche una copertura per gli infortuni. Si tratta di un altro aiuto per quei tennisti costretti ai box per infortunio e che avranno preso parte a meno di nove tornei all’anno. In questo caso le fasce saranno tre: 200mila dollari ai primi cento, 100 mila dal numero 101 al 175 e 50mila dollari dal numero 176 al 250. Soddisfatto il Ceo di ATP Andrea Gaudenzi, uno dei sostenitori dell’iniziativa: “E’ un cambio radicale per il tennis, siamo felici di poter introdurre questo programma che aiuterà i tennisti a gestire le proprie finanze. Ci auguriamo di poter ampliare questa iniziativa negli anni a venire”. Tra i fautori dell’iniziativa anche Grigor Dimitrov, membro del consiglio ATP Player Advisory e ora numero diciannove del mondo: “E’ importante per i giocatori sapere di avere alle spalle una copertura economica minima e un paracadute per gli infortuni. Consentirà ai tennisti di vivere più serenamente la professione e di concentrarsi solo sull’aspetto sportivo”.

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