Sinner batte Djokovic a Shanghai: vittoria da leggenda. “Ma ho perso un po’ il sorriso per cose fuori dal campo”

L’azzurro nega al campione serbo il centesimo titolo della carriera. Per Jannik quarto Master 1000 e settimo titolo in stagione

di GABRIELE TASSI
13 ottobre 2024
CHINA TENNIS

Jannik Sinner vince l'Atp 1000 di Shanghai (Epa/Ansa)

Shanghai, 13 ottobre 2024 – Passato e futuro in tribuna: Roger Federer e Carlos Alcaraz si godono il match fra una chiacchiera e l’altra. Passato? (Forse non ancora) e un futuro sempre più splendente pure in campo, dove il numero uno della porta accanto Jannik Sinner domina nella finale di Shanghai la leggenda serba Novak Djokovic 7-6, 6-3, conquistando il quarto master mille della carriera e il settimo titolo in stagione a soli 23 anni. 

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Una vittoria che Jannik mette subito nell’album di “quelle speciali”. "Nole non ha debolezze, forse io ho saputo sfruttare di più le poche chance che lui mi dà - dirà a match concluso -. Nole è una leggenda del nostro sport, è dura giocare contro di lui". Ennesimo acuto, in “un anno molto difficile per altre circostanze, ho perso un po' il sorriso per questioni che non riguardano il campo e che restano a volte nella mia mente – dice l’azzurro tramite il sito della Federazione, riferendosi al caso Clostebol -. Non è mai facile giocare nella situazione in cui mi trovo, ma ho cercato di godermela il più possibile”.

Nel primo set regna un equilibrio straordinario dettato dai servizi. A Servire meglio però è Djokovic, che mette a segno intorno all’ottanta per cento delle prime, contro il 60% di Jannik. L'azzurro però è più bravo a capitalizzare la ‘botta’ alla battuta, mentre i game scivolano via velocemente. Il serbo pare non aver scorie della battaglia di tre set in semifinale contro Taylor Fritz: sempre presente è il consueto tutore grigio al ginocchio, ma i movimenti di Nole sono fluidi e sicuri. Del problema all'anca c’è solo il ricordo. L’azzurro trema un po’ sul finale e finisce sotto 0-30 quando deve servire per restare nel match sul 5-6, ma poi recupera grazie alla prima di servizio ritrovata. Sul filo dell’equilibrio il parziale vola al tie break: come sul finale di una canzone è il momento dell’assolo del numero 1, che ancora una volta si dimostra uno dei più bravi nelle vittorie al fotofinish. L’azzurro prende subito il largo, mentre le percentuali al servizio di Nole calano vistosamente: vince il 23esimo tie break della stagione. Solo 7 quelli lasciati per strada. 

Anche il secondo parziale pare prendere la via dell’equilibrio. Ma se il film può sembrare lo stesso questa volta la trama è ben diversa: Nole resta attaccato al match per i primi tre game, poi Jannik prende il largo. Il serbo concede due palle break a Sinner dopo un sanguinoso errore a rete: l’altoatesino non si fa pregare, e alla seconda occasione strappa la battuta all’avversario e prova l’allungo confermando il break con il suo turno di servizio. Gli ultimi ruggiti del campione serbo sono i suoi due turni di servizio tenuti con pochi problemi, ma l’azzurro si gode il vantaggio: quando è il momento di alzare le braccia al cielo non si fa pregare. E nega alla leggenda Nole il centesimo titolo della carriera.

Sinner, i titoli in carriera volano a 17 

Diciassettesimo titolo in carriera per Jannik grazie a sessantacinque vittorie stagionali. E i record si sprecano:  primo campione italiano di sempre a Shanghai. Primo tennista in grado di vincere due Masters 1000 consecutivi da Djokovic nel 2020 (Roma e Cincinnati). Primo tennista in grado di vincere tre Masters 1000 in una stagione da Nadal nel 2018. Questi i 17 titoli da lui conquistati: Grande Slam: 2 (Australian Open 2024, US Open 2024) ATP Masters 1000: 4 (Canadian Open 2023, Miami Open 2024, Cincinnati Open 2024; Shanghai Open 2024) ATP 500: 5 (Washington Open 2021, China Open 2023, Vienna Open 2023, Rotterdam Open 2024, Halle Open 2024) ATP 250: 6 (Sofia 2020, 2021; Melbourne 2021, Anversa 2021, Umago 2022, Montpellier 2023) Coppa Davis: 1 (Malaga 2023)

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