Sinner, dai no alla Nazionale a un exploit che mette tutti d’accordo: è febbre Rossa

La vittoria contro Djokovic ha cambiato tutto: i tifosi hanno perdonato la ‘vecchia’ freddezza di Jannik, ora anche molto più trascinatore

di PAOLO GRILLI -
15 novembre 2023

Torino, 15 novembre – Un Rosso che unifica tutto il tifo degli italiani, e non è quello della Ferrari. Impazza la febbre per Jannik Sinner, sull’onda del successo contro Novak Djokovic alle Finals. Una vittoria della maturità, un trampolino per sogni ancora più grandi, dopo essere arrivato a quota dieci titoli Atp, tra cui il Masters 1000 di Toronto in questo 2023, e la semifinale a Wimbledon persa proprio con ‘Nole’.

Jannik Sinner, 22 anni
Jannik Sinner, 22 anni

Sembra lontano il Sinner di appena due mesi fa, quello del ‘no’ all’Italia che si accingeva ad affrontare un girone per niente facile in Coppa Davis a Bologna. Un diniego che aveva fatto storcere il naso a molti. Jannik non aveva osato buttare il cuore oltre l’ostacolo per i colori azzurri, preferendo prendersi un adeguato riposo al termine di una lunga estate segnata dal doloroso ko contro Zverev agli Us Open.

Erano riemersi i dubbi sullo spirito del giocatore, sul suo voler calcolare troppo gli sforzi per rendere al meglio senza tener conto del valore emotivo delle competizioni. Curioso che ora, con il trionfo nel torneo di Vienna (con annesso tabù Medvedev infranto) e la prima vittoria in carriera contro ‘Djoker’ – una sorta di laurea del campione – i giudizi sul 22enne nato a San Candido si siano del tutto ribaltati. Certamente le vittorie smussano ogni contrasto precedente, ma è altrettanto vero che Jannik abbia dimostrato anche grande maturità nel gestire se stesso e le opinioni nei suoi confronti. Dopo l’impresa notturna di Torino è parso anche particolarmente sincero ed empatico con il pubblico, a dimostrazione di un altro grande enorme scalino fatto nella sua dimensione di campione.

La provenienza ‘di confine’ di Jannik può essere stato anche un ostacolo alla sua popolarità in passato, ma ora non lo è più. Le sue gesta in campo ridicolizzano queste quisquilie. Il cammino nelle Finals ha preso il solco sublime del sogno. Ma poi ci sono anche le finali di Davis a Malaga. Jannik ci sarà, per ricongiungersi a doppio filo con l’azzurro. Sinner ha un bilancio di sei vittorie e una sconfitta in Davis da singolarista (pesa la sconfitta con Mikael Ymer l’anno scorso a Bologna), con la finale del 2022 saltata per infortunio. Un’occasione in più per azzerare malelingue e amari ricordi, e per moltiplicare i sogni.

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