Sinner: “Mi sono sentito fragile. Non è giusto, ma poteva andare peggio”
Il tennista numero uno al mondo ha raccontato a Sky il momento difficile col caso Clostebol e come ha affrontato questi due mesi di stop

Jannik Sinner
Roma, 5 aprile 2025 - Jannik Sinner, rientrato da poco dopo la sospensione concordata con la Wada per il caso Clostebol, ha confessato a Sky il momento difficile: "Quando è arrivata la squalifica a Doha, mi sono sentito fragile. Ma le persone che mi sono vicine mi hanno sollevato, mi hanno aiutato a capire. Però é stata molto dura".
Il tennista numero uno al mondo ha spiegato: "Sono successe cose che non mi aspettavo. Ci ho messo un po' a ritrovarmi, sono successo altre cose difficili fuori dalla sospensione. Però sono qui, non vedo l'ora di tornare. Conto alla rovescia? Lo faccio dal primo giorno di sospensione...".
Sinner ha raccontato cosa è successo nel patteggiamento con la Wada di fronte al Tas di Losanna: "È stato molto rapido, anche se io non ero tanto d'accordo. Alla fine si deve scegliere il male minore, anche se é un po' ingiusto quello che sto passando. Ma poteva andare peggio, con un’ingiustizia ancora maggiore".
Un periodo passato lontano dai campi, ma senza soffrirne: "Numero 1? Non ho guardato tennis in questi mesi, quasi nulla: non posso controllarlo...". Jannik ha una visione più generale, il campo, l'avversario, e gli imprevisti della vita, vedi cremina vietata arrivata da un semplice contatto con un collaboratore poco attento. "D'accordo, rientrare da numero 1, o 2 o 3, può essere importante. Non so cosa sia successo ad Alcaraz o Zverev in questi mesi: ogni partita é difficile, e non puoi mai sapere se c’è qualcosa fuori dal campo che ti condiziona... Ora comincia la stagione della terra rossa, lì Carlos é favorito. E anche Sasha é forte, poteva diventare numero 1 l'anno scorso al Roland Garros".
Ma Sinner, anche se in questo periodo cambiava canale alla vista di una racchetta, non ha trascurato la preparazione fisica e tecnica: "E' stata una bella occasione per migliorare lì dove faticavo, sulle superfici per me più faticose. Ogni giorno mi sento meglio dal punto di vista fisico e mentale".
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