Sinner, che trionfo a Pechino. Il Predestinato si avvicina al tetto del mondo: e nel 2024 c’è il sogno Slam

L’azzurro – nuovo numero 4 del ranking – ha dominato contro Medvedev ben oltre il doppio 7-6 finale: un capolavoro di tattica e tecnica. E ora non vuole fermarsi

di PAOLO FRANCI
4 ottobre 2023

Pechino, 4 settembre 2023 – Un passante incrociato pazzesco sulla discesa a rete del Frecciarussa Medvedev per procurarsi quatto match point. Poi, sul servizio di Daniil con il quale mai aveva vinto in sei precedenti, una risposta atomica che 'freeza' il rivale. Lo congela lì, sguardo incredulo e nel vuoto, mentre il Predestinato dai capelli rossi alza le braccia in una esultanza consapevole, più che composta.

Jannik Sinner trionfa a Pechino
Jannik Sinner trionfa a Pechino

Nella coda decisiva di un match che Sinner ha condotto ben oltre il doppio 7-6 con il quale si aggiudica il nono titolo in carriera – tra i quali due '500' – c'è tutta la forza di questo ragazzo che non s'accontenta mai e, passo dopo passo, si avvicina al tetto del mondo. Ora, è numero 4 del ranking - la cosa ormai è arcirisaputa, ma ripeterlo è una goduria: non succedeva dall'estate del 1976 con Adriano Panatta – e s'è capito che non ha intenzione di fermarsi.

Ha battuto Alcaraz, ha giocato al gatto e il topo con Medvedev, costringendolo a forzare la seconda per evitare quella risposta vincente con la quale Sinner ha chiuso il match. E lo ha fatto a tal punto che quel fuoriclasse del russo è riuscito a tirare fuori ben 31 prime consecutive. Un segno di grande classe, ma anche di debolezza e cioè, il pensiero di Daniil: se non metto la prima questo mi fa a fette. Ed è per questo – altro segno della superiorità di Sinner sul veloce di Pechino – che Medvedev ha giocato le 'seconde' come se fossero prime. In sintesi, rischiare per non soccombere.

E poi c'è il serve and volley che Sinner ha usato tanto e bene durante il match, per soffocare l'eventuale iniziativa dell'avversario in risposta. Pensate: nel primo set Sinner è andato a rete 16 volte raccogliendo 12 punti e alla fine le discese d'attacco saranno 29 con una percentuale di punti conquistati altissima e in linea con lo score del primo set. Perfetto, Sinner. Tatticamente e tecnicamente nel tenere il russo fuori dal campo conquistando centimetri. Sinner ha giocato dentro il campo con una media di 70 centimetri oltre la riga, non una banalità. Altri sintomi di superiorità sono arrivati con i quattro game di servizio vinti a zero nel secondo set e, soprattutto, nel dominio assoluto dei tie break, mai veramente in bilico e in pugno di Sinner sin da subito, con quel doppio 7-2 a sancire l'impresona. Ha battuto Alcaraz, ha battuto Medvedev in finale.

Nei giorni delle polemiche dopo il divorzio da coach Piatti, si era capito che Sinner avesse ingaggiato Simone Vagnozzi e Darren Cahill per arrivare a competere con i migliori alla pari. Per farlo, avrebbe dovuto acquisire maggiori soluzioni tecniche e tattiche. Dopo averlo visto spadroneggiare da fondo campo, con le palle corte (arma sempre letale) e il serve and volley contro due di quei migliori che voleva raggiungere, cos'altro dire se non che ha avuto ragione lui? Nel frattempo, è febbre da Sinner tra i bookmaker. Il sogno entro il 2024 di vincere uno Slam è quotato da Goldbet e Better a 3,50 su Goldbet e Better, mentre Jannik che diventa numero uno al mondo si gioca a 15 volte la posta.  

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