La storia di Sumit Nagal: solo 900 euro sul conto, fa l’impresa agli Australian Open
Quella di Sumit Nagal è una di quelle belle storie di sport e vita. Il tennista indiano è reduce da tre anni a dir poco bui ed era rimasto con meno di mille euro sul conto corrente, oggi ha battuto Bublik agli Australian Open incassando un assegno da oltre centomila euro
Melbourne, 17 gennaio 2024 - Sumit Nagal è un tennista indiano classe 1997 e numero 137 nel ranking ATP. Il suo miglior risultato arriva nell'agosto 2020 al Challenger di Praga dove raggiunse i quarti di finale, salendo solo per un breve periodo addirittura al 122° posto nel mondo. Poi il buio. Per tutta la stagione 2021 soffre di un problema all'anca che lo tiene lontano dai campi, nel novembre dello stesso anno viene operato. Subisce anche il contagio da covid-19 e, come per tante persone, la parte più difficile è il post, con evidenti problemi a livello fisico e respiratorio. La carriera di Nagal era quasi terminata. Di determinazione, di voglia, di coraggio è tornato nel circuito facendo qualche ottima apparizione in tornei minori, ma sempre con la volontà di tentare un grande salto. Gli Australian Open sarebbero il teatro ideale, ma c'è un problema: andare in Oceania. Sì, perché Sumit non ha sponsor né tantissimi soldi da parte visto che ogni volta li reinvestiva per il sostentamento della propria carriera. E l'Associazione tennis indiana? Con Sumit Nagal i rapporti si sono incrinati quando il tennista si è rifiutato di giocare la Coppa Davis in Pakistan, perché considera quel paese come potenziale terrorista nei confronti della sua India. Non essendoli riconosciuta nessuna wild card (la Federazione indiana non gliel'ha nemmeno chiesta, guardate un po' il caso...) prima di accedere al primo turno del torneo del Master ha dovuto superare ben tre turni di qualificazione. In un modo o nell'altro, sospinto praticamente solo dalla sua voglia di farsi conoscere nel panorama del tennis mondiale e sicuro del suo talento, Sumit Nagal arriva a Melbourne per giocare il primo turno degli Australian Open 2024. Ci arriva però solo con 900 euro nel conto corrente, ha speso (quasi) tutto per essere lì. D'altronde, a settembre dichiarò: "Sto investendo tutto ciò che incasso. I costi annuali quando viaggio in camper sono intorno agli 800mila euro, ma oltre al coach non posso portarmi dietro anche il fisioterapista. Mi manca un sostegno valido, pur essendo da un po’ il numero 1 del tennis indiano, l’unico a qualificarsi per gli Slam, l’unico a vincere una partita alle Olimpiadi negli ultimi anni".
L'impresa contro Alexander Bublik
Il primo match dell'indiano è a dir poco proibitivo, perché dall'altra parte della rete c'è Aleksandr Bublik, numero 27 del ranking. Il primo set se lo aggiudica il ventiseienne per 4-6, forse il kazako ha sottovalutato il match e le motivazioni dell'avversario. Nel secondo però è ancora l'indiano a dominare sotto ogni punto di vista: finisce 2 game a 6 per "lo sconosciuto". Nelle menti di tutti, a partire dai due protagonisti fino all'ultimo spettatore, inizia a farsi largo l'idea di un upset che avrebbe dell'incredibile. Bublik prova a giocare d'esperienza, sorprendendo l'avversario con un servizio inaspettato, ma l'indiano è in the zone come si suol dire e risponde forzano l'errore del kazako che si innervosisce e spacca la racchetta scagliandola ripetutamente a terra. Il terzo set è agguerritissimo. Si arriva al tie break. I due tennisti si rispondono colpo su colpo, non è più questione di ranking o bravura, è questione di voglia e Nagal ne ha a pacchi. Vince anche il terzo set. Finisce con un secco 0-3, con i punteggi di 4-6, 2-6, 6-7 (5-7). Sumit Nagal ha fatto la storia: erano 35 anni che un indiano non superava una testa di serie in un torneo dello Slam. L'ultimo era stato nel 1989 Ramesh Krishnan, che ebbe la meglio su Mats Wilander sempre in Australia. Ora la Federazione indiana dovrà, per forza di cose, rivedere qualche posizione nei confronti del suo tennista. A questo però Nagal non pensa, la testa è a giovedì. Già perché gli toccherà affrontare il 18enne talento cinese Juncheng Shang. Il sogno? Vincere anche quella gara e ritrovarsi a giocare contro Alcaraz, se Carlos batterà Lorenzo Sonego.
E dire che inizialmente non faceva nemmeno il tennista
fa Provato, emozionato, c'è tutto Nagal alla fine del match contro Bublik, che poi si è andato a complimentare vivamente con lo sfidante nonostante l'attimo di nervosismo. "Non sto piangendo in questo momento - ha detto una volta conclusa la partita -, ma ovviamente non ho ancora ben chiaro quello che è appena successo. Sono molto orgoglioso di essermi riuscito a dare una possibilità qui, e ora di giocare il secondo turno. Mi godo il momento perché devo godermelo, pensando che non sarà per sempre". E dire che da piccolo Sumit Nagal non giocava a tennis, bensì praticava lo sport principale in India: il cricket. Alla fine scelse la racchetta anche, e soprattutto, su consiglio del papà, insegnante di scuola elementare, che contribuì in maniera determinante a livello economico ai primi anni della sua carriera. Quella carriera che sembrava finita, mentre ora lo vede tra i protagonisti del secondo turno dell'Australian Open. Ah, vi ricordate dei 900 euro sul conto? Bene, con questa vittoria Nagal ha incassato un assegno mai visto prima, ben 111 mila euro (180 mila dollari australiani). Diciamo che le spese per i prossimi tornei sono già abbondantamente coperte, così potrà portarsi anche il fisioterapista e non solo il suo coach.
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