Tennis in ansia per Tathiana Garbin, ancora ricoverata: "Nonostante tutto ho fiducia"

La capitana della Nazionale alle prese con delle complicazioni in seguito alla seconda operazione subita per ridurre un tumore raro

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
11 dicembre 2023
Tathiana Garbin (Ansa)

Tathiana Garbin (Ansa)

Roma, 11 dicembre 2023 - Neanche il tempo di tirare un bel sospiro di sollievo che per Tathiana Garbin ricominciano il calvario e le paure. L'ex tennista, nonché capitana della squadra femminile italiana di BJK Cup, è da tempo alle prese con la complicata lotta contro una recidiva di un tumore molto raro: lotta che lo scorso 27 novembre aveva vissuto uno snodo cruciale in occasione del secondo intervento, dopo quello di ottobre, atto a provare a ridurre la neoplasia. Dopo le dimissioni la vicenda sembrava poter assumere contorni più rosei, naturalmente con le dovute proporzioni per una malattia comunque molto seria. Poi la doccia gelata delle ultime ore, quelle nelle quali l'ex atleta veneta, tramite i propri canali social, ha annunciato un nuovo ricovero a causa di alcune complicanze dovute all'intervento effettuato due settimane fa all'Ospedale Cisanello di Pisa, dove tra l'altro aveva ricevuto la gradita visita delle proprie ragazze.  

Il comunicato

  "Ciao a tutti, mi dispiace dovervi informare che a seguito di complicanze legate all'intervento, sono stata nuovamente ricoverata. Nonostante tutto, cerco di mantenere il morale alto e continuo a riporre fiducia nella struttura che mi sta curando al meglio": queste le parole affidate da Garbin a una storia su Instagram che fa salire di nuovo la preoccupazione generale e in particolare del mondo del tennis. E dire che il movimento azzurro, grazie al recente successo nella Coppa Davis, all'exploit di Jannik Sinner e anche alla finale conquistata dalla rappresentativa femminile alla Billie Jean King Cup, stava e sta vivendo un momento molto positivo che viene però scosso dalle notizie che arrivano sulla salute di Garbin, che in carriera ha stazionato a lungo nella top 50 mondiale.

Tutto cominciò sulla terra rossa del tennis club di Via Olimpia, nella sua Mestre, sotto la guida degli allenatori Krzysztof Piotrowski e Paolo Scantamburlo. Il picco arrivò nel 2004, quando la veneta al Roland Garros sconfisse Justine Henin, l'allora numero uno del ranking: mai nessuna italiana aveva raggiunto un risultato simile. Il ritiro arrivò nel 2011, anno in cui il corpo di Garbin cominciava a mostrare i primi segnali di stanchezza. La classe '77 è comunque rimasta nel mondo del tennis scalando rapidamente le gerarchie fino a diventare, nel 2016, la capitana della Nazionale, raccogliendo l'eredità di Corrado Barazzutti. La missione affidava a Garbin non si preannunciava semplice: rilanciare il movimento femminile, creando e valorizzando i nuovi talenti in erba.

I riscontri raccolti negli anni nel centro federale di Formia (e non solo) sono stati positivi: lo si è evinto anche alla recente Billie Jean King Cup, dove Garbin ha presenziato fisicamente accompagnando le azzurre fino alla finale, persa contro il Canada. Una sconfitta che non ha offuscato il cammino delle ragazze di Garbin, che si erano spinte fin dove nessun'altra formazione italiana era mai arrivata. Un'impresa sulla carta quasi impossibile forgiata da un'atleta chiamata adesso a compierne un'altra su un campo ancora più complicato e delicato: quello della partita per la propria salute.

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