Basile, dai canestri all’olio. L’ex cestista ha 50 anni: "Ora vivo tra cani e ulivi»
Campione con la Fortitudo e la Nazionale, si è ’ritirato’ a Capo D’0rlando tra piante e randagi: "Ma non sono un contadino, offenderei quelli veri".

Campione con la Fortitudo e la Nazionale, si è ’ritirato’ a Capo D’0rlando tra piante e randagi: "Ma non sono un contadino, offenderei quelli veri".
C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, nel quale alla voce ‘professione’, sui suoi documenti, c’era scritto ‘bracciante agricolo’. Non un falso, ma un paradosso, perché il nostro in questione è Gianluca Basile da Ruvo di Puglia che, all’epoca dell’etichetta ‘bracciante agricolo’, era già un giocatore della Fortitudo Bologna, aveva vinto uno scudetto e un europeo con la nazionale. Un Baso che, venerdì, compirà 50 anni tondi.
E adesso Basile, cosa c’è scritto sulla sua carta di identità?
"Non vi siete aggiornati?".
Perché?
"Nelle carte di identità elettroniche, dove si fa fatica a leggere, non c’è più la professione. Comunque, dopo bracciante agricolo, in tempi più recenti, avevo fatto scrivere sportivo professionista".
Oggi cosa farebbe scrivere?
"Pensionato".
Ma come, ha solo (quasi) 50 anni. Mettiamo almeno ricco pensionato.
"Forse prima, ma con una moglie e tre figlie…".
Dove vive, ora?
"Da dodici anni sono a Capo d’Orlando, in Sicilia. Non mi sono più mosso".
Famiglia?
"Moglie Nunzia e tre figlie".
Cosa fanno le eredi?
"Alessia è la più grande, 25 anni, lavora a Milano nel settore marketing. Manuela ne ha 22 e sta a Catania. Lei è nata a Bologna. Poi c’è l’ultimogenita, Federica, nata a Barcellona, in Spagna. Fa il quinto anno all’artistico. Tra un po’ perdiamo anche lei".
Restate lei e Nunzia.
"E le mie passioni. Che cambiano".
Per un po’ ha fatto il pescatore.
"Vero, ma ultimamente non ho nemmeno messo il gommone in acqua".
Resta l’attività principale.
"Sono tornato alle origini".
Il contadino?
"No, ma non lo dico perché l’etichetta mi offende. Al contrario, offenderebbe chi, in campagna, ci passa gran tempo della propria vita. Con passione e professionalità. Seguo un po’ i campi. Ripercorro la strada che fece mio padre Francesco, purtroppo scomparso nel 2017".
E’ vero che fa l’olio?
"Ci sto provando. Gli ulivi della Puglia, dove sono nato, sono un’altra cosa. Ma anche qua mi danno soddisfazione".
C’è l’olio Basile?
"No, per ora produco per me e per gli amici. Vediamo. Mi piacerebbe, ma non voglio creare troppi problemi".
Abbiamo già il nome per l’olio.
"Quale?".
L’olio ignorante. Ricordando l’etichetta che lei aveva dato ai suoi tiri impossibili.
"Mi sa che con l’olio ignorante farei poca strada. In campo mi è andata bene, è diventato un marchio di fabbrica. Ma a tavola? Chi si metterebbe davanti a una bottiglia con l’etichetta olio ignorante? Magari ci sarà l’olio Basile".
E l’ignoranza?
"Beh, in campo ho aperto una strada. Forse sono stato il battistrada. Vedendo le partite attuali mi sembra che di ignoranza ce ne sia davvero tanta. Io sono stato il primo".
Lei non ha dimenticato il basket.
"Mi sono messo in discussione, con la Lega Basket Giro, faccio qualche intervista. Lo ammetto, c’è anche un secondo fine".
Quale?
"È un modo per evadere e riabbracciare vecchi amici. Mi aspettano a Bologna, dovrei intervistare Belinelli, ricordando i 20 anni dello scudetto Fortitudo".
Ex pescatore, produttore d’olio e pure intrecciatore di ceste di vimini.
"Anche lì ho smesso. Mi aveva insegnato tutto Giuseppe, un maestro, che oggi ha 90 anni. Ma ho finito. Ero bravino".
Resta l’attività con i cani.
"Tutta colpa dell’ultima partita giocata prima del ritiro".
Perché?
"Alla vigilia della mia ultima sfida sono fuori con il mio cane. Incrocio il mio compagno Laurence Bowers. Il suo cane ha una zampetta rotta".
E lei?
"A quel punto, con mia moglie Nunzia, abbiamo cominciato a dare una casa ai cani randagi. Abbiamo creato un’associazione".
I cani ignoranti?
"Macché. Musetti randagi: ci sono una cinquantina di esemplari. Quando comincio, poi, le cose le porto a termine".
E le olive?
"Appunto, ho appena comprato un pezzo di terra. Ci sono quaranta ulivi. Proseguo".
E il basket?
"E’ il passato. Che ricordo con piacere. Mi piace cambiare, mi piace vivere la vita in serenità. Gli ulivi e la campagna me la danno".
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