Nba 2024-2025, la guida: caccia al titolo dei Celtics. C’è la dinasty LeBron

Al via il campionato Usa, Tatum e Boston difendono l’anello. Lakers con padre e figlio insieme, Fontecchio leader a Detroit

di ANGELO COSTA -
22 ottobre 2024
Bronny James, 20 anni appena compiuti, con il padre LeBron, 40 anni il prossimo 30 dicembre

Bronny James, 20 anni appena compiuti, con il padre LeBron, 40 anni il prossimo 30 dicembre

Chissà se il titolo femminile conquistato dalle Liberty su Minnesota (appena sei minuti per l’azzurra Zalandasini nella decisiva gara cinque) porterà bene anche agli uomini di New York, che il campionato non lo vincono da oltre mezzo secolo e in finale non vanno dalla fine dello scorso millennio.

Nell’attesa, nella notte italiana, i Knicks hanno il privilegio di aprire la nuova stagione Nba in casa dei campioni di Boston, che per l’occasione riceveranno l’anello vinto. A seguire un altro piatto forte, Lakers-Minnesota. Sono i primi atti di uno spettacolo che durerà otto mesi, fra 82 partite di stagione regolare, più i play in e i playoff. E che addosso non ha soltanto gli occhi dell’America, ma del mondo intero.

Dinasty

A quasi 40 anni, con 21 stagioni sulle spalle, LeBron James si appresta a firmare un’altra pagina di storia: stanotte giocherà col figlio Bronny, che da quest’anno l’affianca ai Lakers. Padre e figlio insieme in campo non si erano mai visti. "Mi sembrava surreale", ha detto il Prescelto dopo la prima amichevole: è realtà, invece.

Little Italy

Nel torneo più globalizzato, di azzurri ce n’è uno solo: Simone Fontecchio, che Detroit ha messo al centro del suo progetto di ricostruzione. Si è ricostruito anche lui, dopo i guai fisici della passata stagione: a quanto visto in preseason, anche bene. Poi c’è l’incognita Danilo Gallinari, che aspetta una buona occasione: sarebbe la nona squadra in diciassette stagioni. In Nba lavorano anche suo fratello Federico, nello staff di Detroit, il vice azzurro Riccardo Fois, in quello di Sacramento, e Matteo Zuretti, dirigente dell’associazione giocatori.

Truman Show

Esagerata in tutto, la Nba lo è anche nell’offerta televisiva. Chi non si accontenta del ricco programma Sky, può acquistare il League Pass e con 109 euro (149 con l’abbonamento premium che consente la visione contemporanea da tre luoghi diversi, gli studenti godono di forti sconti) seguire tutto: 1.340 partite, finali comprese, rubriche tv, sintesi delle gare, oltre ad accedere agli archivi con le finali degli ultimi 25 anni e le 150 migliori partite di sempre. Piccolo particolare: è una piattaforma che non lascia a piedi l’abbonato.

Ranking

Non può esserci una sola favorita in un torneo che nelle ultime sette edizioni è stato vinto da altrettante franchigie. Delle trenta al via, a Est parte in pole Boston, anche se dagli anni Sessanta non vince due titoli in fila, c’è aspettativa per New York, che dopo il pubblico spera di riconquistare anche l’anello, da seguire Milwaukee con la coppia Antetoukompo-Lillard, Indiana e Philadelphia dove Embiid ha già fatto sapere che non giocherà le gare ravvicinate. A Ovest spiccano Oklahoma con Gilgeous-Alexander e il talento Holmgren, Dallas con la coppia Doncic-Irving, Denver corta ma pur sempre con Jokic, Phoenix con Durant e soprattutto Minnesota, con Anthony Edwards che ha fretta di vincere entro tre anni prima di darsi al football.

Mvp

Nella lega sempre più globale, da cinque stagioni il miglior giocatore non è statunitense. E già ci si chiede: con i grandi vecchi in pensione, fra quattro anni chi aiuterà gli Usa a vincere le Olimpiadi a Los Angeles?

Future

Non ancora pronti per il titolo con le loro squadre, piccole star crescono. Di quelle già viste, le più attese sono il ventenne francese Victor Wembanyama, l’azzurro mancato Paolo Banchero e Brandon Miller. Delle nuove, sarà la stagione a farci sapere.

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