C’è sempre Portorico. Italia per i quarti di nobiltà Carica Poz 25 anni dopo

Mondiali, sfida da vincere (ore 10): nel 1998 passammo con l’attuale ct in campo

di Redazione Sport
3 settembre 2023

Italia per i quarti di nobiltà Carica Poz 25 anni dopo

Corsi e ricorsi storici. L’Italia non conquista i quarti di finale di un mondiale da un quarto di secolo. E anche venticinque anni fa, in Grecia, per garantirsi un posto tra le prime otto, dovettero battere Portorico. L’Italia che fa paura alla Serbia – e la batte sistematicamente nelle partite che contano dal 2021 – deve fare un’ulteriore passo in avanti.

Oggi, alle 10, bisogna battere Portorico per assicurarsi il pass per i quarti. Poi, per capire, in caso di successo ovviamente, se gli azzurri saranno primi o secondi del girone, bisognerà attendere il confronto successivo tra Serbia e Repubblica Dominicana. Se a sorridere saranno i serbi, allora gli azzurri chiuderanno al primo posto, diversamente si piazzeranno secondi.

Gara importante per mille motivi e in particolare per il capitano, Gigi Datome che raggiunge la quota di 200 presenze in nazionale e, così facendo, entra di diritto nella top 11 della quale fanno parte, tra gli altri, Marzorati (277), Meneghin (papà Dino, 271), Brunamonti (271), Galanda (215), Basile (210), Bariviera (209), Magnifico (208), Villalta (207), Riva (207) e Vecchiato (201).

Curiosamente, in quel 1998 – la corsa degli azzurri si fermò poi contro gli Stati Uniti, che potrebbero essere i prossimi rivali nei quarti –, nella Nazionale c’era un certo Gianmarco Pozzecco, che oggi è il ct.

"Sarà complicato – commenta il Poz – perché ormai è diventato complicato giocare contro tutti. Non ci sono più squadre abbordabili e ogni avversario è capace, in un modo o nell’altro, di metterti in difficoltà. Per questo siamo ancora più orgogliosi del cammino che ci ha portato fin qui. Per questo siamo ancora più orgogliosi del cammino che ci ha portato fin qui. Vogliamo continuare a sognare. Per quanto riguarda Datome, sarà un traguardo storico e meritato. Sono felice e onorato di aver fatto parte del suo percorso professionale".

"Non ci si può rilassare mai. Il Mondiale è così", la chiosa del play Marco Spissu.

a. gal.

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