A2, il coach biancoblù può contare su più rotazioni rispetto a un anno fa. Domenica si va a Udine. Fortitudo, i playoff in cinque tappe. Ma Caja stavolta viaggia a forza 8
Corsa ai playoff. È ufficialmente iniziato il rush finale della regular season di A2, con la Fortitudo di coach Attilio...

Un time-out di coach Caja: la sua Fortitudo ha ritrovato la strada giusta (Schicchi)
Corsa ai playoff. È ufficialmente iniziato il rush finale della regular season di A2, con la Fortitudo di coach Attilio Caja, quarta in graduatoria e reduce dai brindisi casalinghi contro Milano e Nardò, che si appresta alla trasferta di domenica alle 18 in quel di Udine con nuove mire. Cinque sono infatti le gare rimanenti e, con Rimini seconda a 2 sole lunghezze di distanza (i romagnoli hanno 2 partite in meno e il 19 aprile ci sarà lo scontro diretto al PalaDozza), gli stimoli certo non mancano.
Dando Udine virtualmente promossa nella massima serie salvo cataclismi sportivi, secondo posto uguale fattore campo fino alla finale, che da queste parti significherebbe titillare il lato emotivo e agonistico dei biancoblù. E non è poco. Fermo restando, come più volte sottolineato da Caja, che ci sono anche gli avversari e gli avversari al PalaDozza spesso si spendono di più data la cornice.
Ma come ci arriva la Effe alle ultime curve di stagione regolare? Intanto avendo inalato un po’ di ossigeno dopo la debacle di Avellino, col recupero di Kenny Gabriel e il sospiro di sollievo per la caviglia di Pietro Aradori, e con due referti rosa che fanno una prova: quella che sono diventati 8 gli uomini nelle rotazioni del coach (escludendo dal conteggio Battistini, mai in campo nelle ultime due uscite). Facendo un raffronto con la passata stagione, dove si è arrivati in finale contro Trapani giocando esclusivamente col quintetto (con Ogden, Freeman, Bolpin in campo 44 volte su 44 gare complessive) e con rari sprazzi di panchina (Sergio, Panni, Conti, Morgillo, Taflaj, Giuri e Giordano), la situazione è da considerare più rosea e al netto del numero spropositato di infortuni occorsi quest’anno. Oltre che dell’ondivago andamento della squadra.
Rispetto a un anno fa il valore tecnico della rosa si è alzato, per quanto le pesanti assenze in cabina di regia e fra gli esterni abbiano costretto a un rimodellamento degli assetti. In questo senso ne è uscito positivamente uno come Alessandro Panni, passato dai margini di un calendario fa alle maggiori responsabilità dell’ultimo periodo, nel quale è stato chiamato a spostarsi da 1 a 2 e viceversa. Bene anche Fabio Mian, capace di rimpiazzare a dovere i due mesi senza Gabriel (dove si infilarono 7 vittorie consecutive), bene anche Marco Cusin che sta trovando sempre minuti di qualità in ruolo complesso. 8 uomini dunque dopo aver riposizionato l’asticella degli obiettivi. Partendo da una trasferta proibitiva come quella di Udine: 48 punti, +6 sul secondo posto e con la comprensibile smania di chiudere la pratica serie A nel minor tempo possibile. Ma con un colpo esterno della Effe si può solo immaginare l’iniezione di fiducia.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su