Coach Caja frena l’entusiasmo: "Non parliamo di promozione"
"I tifosi fanno il loro lavoro, noi dobbiamo essere onesti. Bravi davvero a fermare Piacenza".
"La candidatura alla promozione mi infastidisce e non la accetto". Fermo resta l’entusiasmo, nessuno lo può spostare da lì: 7 su 7, primo posto e cuore oltre l’ostacolo nella prima partita dove la Effe ha faticato più del solito, prima di aver capovolto l’inerzia grazie alla difesa a zona che ha fermato Piacenza. Ma coach Attilio Caja riporta tutti coi piedi per terra e preferisce non guardare più in là del suo passo.
"Siamo contenti dell’atmosfera che c’è: ma il tifoso fa il tifoso e noi facciamo il nostro lavoro. Con razionalità dobbiamo essere consapevoli di quelli che siamo, ovvero una squadra seria alla quale voglio bene. Però sono onesto intellettualmente: il quintetto è il migliore e lo dimostra sul campo, ma non parliamo di promozione".
Gara di carattere per la Effe, capace di sovvertire un inizio difensivamente incespicante. "Abbiamo fatto un inizio negativo in difesa e loro hanno preso fiducia dai primi possessi, segnando per colpa nostra ed è un errore grave che ha commesso il nostro quintetto. Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile perché secondo la mia personale analisi Piacenza è di alto livello. Io non so come mai vox populi si pensi il contrario, ma ho avvertito i miei giocatori che di là c’erano 10 giocatori forti: oggi l’hanno dimostrato e me l’aspettavo".
Il cambio di passo al 25’. "La panchina ha dato una svolta difensiva, poi dal secondo quarto il metro arbitrale ci ha un po’ penalizzato, vedi i liberi di Piacenza nel primo tempo. Sul +5 loro il passaggio a zona ha cambiato la partita e il loro gioco: gli abbiamo concesso 7 punti in 10’". Le doppie doppie di punti e rimbalzi degli americani, festa alla quale ha parzialmente partecipato anche capitan Fantinelli: la Effe sta limando gli errori.
"Abbiamo vinto una gara diversa dalle altre e capito che abbiamo un piano A e un piano B, questo ci dà soddisfazione. Bravi i ragazzi a darci dentro. Sono convinto che ripeteremo sempre meno errori".
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