Felicità Fantinelli. "Non mi aspettavo una Fortitudo così bella. Caja sa come caricarci»
Il capitano "Questo inizio scoppiettante ha sorpreso un po’ tutti. Però i risultati sono figli del fatto che in palestra nessuno si tira indietro. Inutile esaltarsi adesso: dobbiamo soltanto continuare con questo ritmo". .
Trent’anni il 24 novembre, capitano e giocatore di lungo corso in Fortitudo con cui gioca dalla stagione 2018-19, Matteo Fantinelli è uno dei protagonisti del magic moment biancoblù.
"Siamo felicemente sorpresi, non ce lo aspettavamo di fare 6 su 6, ma questa non è altro che la conferma che il lavoro in palestra paga".
Altrettanto vero è che siete solo agli albori della stagione.
"Corretto siamo solo a inizio novembre, dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra, sappiamo che il campionato che stiamo affrontando è difficile, e che è sempre un’impresa vincere in trasferta, cercheremo di fare le nostre le sfide del PalaDozza e magari ottenere qualche scalpo fuori".
Vincere in casa le prossime con Piacenza e Cento vorrebbe dire fare 88.
"Saranno delle belle partite da vedere ne sono sicuro, tra l’altro sono le due squadre che abbiamo già affrontato in Supercoppa. Con Piacenza abbiamo vinto in casa loro, ma solo nel finale, con Cento abbiamo perso per cui è scontato che scenderemo in campo sempre superconcentrati".
Stasera si gioca la settima giornata, ma voi riposate, sarà l’occasione per vedere i prossimi avversari?
"A livello personale mi piace informarmi e tenermi aggiornato e vedere le caratteristiche degli altri, certo pensiamo una partita alla volta per cui penso che vedremo Piacenza".
Testa, massima concentrazione, ma soprattutto tanto lavoro settimanale.
"Il risultato della domenica è la conseguenza di quello che facciamo durante la settimana, è un vecchio adagio ma è vero. La mentalità è quella del lavorare-paga e coach Caja ci sprona a proseguire così".
Rispetto all’anno scorso è una Fortitudo molto diversa a tutte le latitudini.
"In effetti sono cambiate tante cose. La società è completamente diversa, come squadra siamo rimasti solo io, Aradori e Panni e poi c’è un coach nuovo come Caja che ci ha responsabilizzato molto e ci spinge a dare sempre il centodieci per cento".
A cosa punta questa Fortitudo?
"Parlare di obiettivi adesso credo sia troppo presto, certo vogliamo centrare i playoff e poi affrontarli al meglio delle nostre capacità. Sono sicuro che nessuno vorrà incrociare la nostra strada e venire a giocare qui al PalaDozza".
Sulle ali dei risultati e dell’entusiasmo i tifosi sognano la serie A.
"Il pubblico è esaltato e carico e ci dà una mano importante con il suo calore, ma sappiamo benissimo che bastano due sconfitte di seguito per far diventare critiche quelle che prima erano complimenti, ripeto piedi per terra".
Per lei è la sesta stagione in Fortitudo.
"Il fatto di essere qui da tanto tempo mi responsabilizza a dimostrare con i gesti e i fatti cosa significa indossare questa canotta e giocare per un popolo come quello della Effe che ti concede anche di sbagliare, ma vuol vedere sempre il massimo impegno in campo".
Rimanendo in tema di adagi, è vero che vincere aiuta a vincere?
"Aiuta soprattutto a creare una certa mentalità. Una vittoria ti dà la sensazione, anche se sappiamo che abbiamo ancora ampi margini di miglioramento, di essere sulla strada giusta e ci spinge a continuare a lavorare con la stessa intensità".
Importante la chimica che si subito è creata tra di voi.
"Sono tutti ottimi ragazzi, personalmente li conoscevo per averci giocato spesso e volentieri. Unici nuovi sono i due stranieri, ma sono due ragazzi super in campo e fuori".
Vi state preparando per la sfida con Piacenza?
"Siamo tornati in campo da ieri, sappiamo bene le caratteristiche dei nostri rivali, sono una formazione solida e ben allenata. Per scelte tecniche noi e loro siamo forse le uniche due squadre di A2 che hanno due lunghi stranieri. Nel reparto esterni dovremo fare grande attenzione a Sabatini che si sta confermando con un campionato di alto livello".
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