Fortitudo: Aradori in dubbio per Forlì, Gabriel sotto esame

Aradori in forse per la trasferta a Forlì. Calamai critica Gabriel e analizza le sfide cruciali per i playoff di A2.

di GIACOMO GELATI
10 aprile 2025
Fortitudo Bologna Basket

Fortitudo Bologna Basket

Altro giro, altra tegola in casa Fortitudo. Questa volta ai danni di Pietro Aradori, al quale è stato evidenziato un risentimento muscolare alla coscia destra che sarà rivalutato mettendolo così in dubbio per la trasferta di domenica a Forlì. Nel mentre ha parlato Marco Calamai, che la materia Fortitudo la maneggia molto bene. Ed è partendo dalle sue parole, pronunciate martedì sera nella trasmissione ‘Vitamina Effe’ su Radio Nettuno Bologna Uno, che si riesce a comporre un quadro del rush finale: tre le partite mancanti prima della seconda fase di A2, a partire dalla trasferta di domenica alle 20 a Forlì. Partita per la quale la Fossa dei Leoni ha chiamato a raccolta tutto il popolo Fortitudo per l’allenamento di sabato alle 10,45 al PalaZola.

Il tema caldo è, ça va sans, dire è quello che riguarda il rendimento negativo e la funzionalità di Kenny Gabriel. Sarebbe una visione miope puntare il dito contro di lui, senza tener conto della competitività del campionato, della mole di infortuni occorsi a Bologna, del cambio di panchina, eccetera. Ma è pur sempre vero che trattandosi del giocatore di punta della squadra (curriculum e ingaggio alla mano) il suo risalto è maggiore di altri. Specie se l’atteggiamento in campo fa più parlare del suo innegabile valore tecnico. "Non è paragonabile a Ogden – dice Calamai –. È un buon cambio in serie A, ma non adatto a una squadra di A2, non adatto a giocare con Freeman, né con Mian e Aradori che tirano dalle stesse posizioni. Debole a rimbalzo e irascibile. Io penso che fosse molto valido in A, dove faceva il cambio di Akele, ma so capire se un giocatore sia adatto o no a una certa squadra”. Sempre sul filo del fallo tecnico e delle intemperanze, e con un minutaggio in calo che fa crescere la sua frenesia nei minuti in campo, le ultime partite dell’americano di Charlotte hanno messo in difficoltà coach Attilio Caja. Ora restano tre autentiche finali da giocare, sia per assicurarsi i playoff senza passare dai play-in, sia per ritrovare lo smalto e tentare il salto di categoria. Aspetto, quest’ultimo, che forse ha avuto ripercussioni mentali sulla squadra. "C’è ansia da prestazione – conclude Calamai –. Capisco che Caja, che è il migliore allenatore in Italia dal punto di vista difensivo, dica che vuole andare in serie A, ma non l’ho condiviso. La società sta facendo bene, ma in A2 ci sono tante squadre forti e c’è stata tanta sfortuna. Per questo tutta questa ansia pesa tanto".

Giacomo Gelati

Continua a leggere tutte le notizie di sport su