Fortitudo La difesa non morde: falsa partenza

Non c’è Mian, tornato a casa per assistere alla nascita del figlio. L’assenza dell’mvp di Supercoppa non giustifica l’approccio morbido

di FILIPPO MAZZONI
30 settembre 2024
Deshawn Freeman è stato uno dei pochi giocatori della Fortitudo a salvarsi in una gara nella. quale l’Aquila ha sbagliato approccio (foto Fortitudo/Donati)

Deshawn Freeman è stato uno dei pochi giocatori della Fortitudo a salvarsi in una gara nella. quale l’Aquila ha sbagliato approccio (foto Fortitudo/Donati)

URANIA

94

FORTITUDO BOLOGNA

78

WEGREENIT URANIA : Amato 20, Potts 12, Gentile 16, Leggio 11, Udanoh 7, Maspero 3, Pagani 7, Cesana 8, Cavallero 10, Anchisi, Solimeno, Malattia ne. All. Cardani.

FLATS SERVICE BOLOGNA: Fantinelli 10, Bolpin 14, Gabriel 11, Panni, Freeman 21, Sabatini 9, Battistini 13, Cusin, Giordano ne, Bonfiglioli ne, Braccio ne. All. Cagnardi.

Arbitri: Pellicani, Almerigogna, Morassutti.

Note: parziali 23-17, 56-35, 77-56. Tiri da due: Urania 19/32; Fortitudo 20/36. Tiri da tre: 14/29; 7/26. Tiri liberi: 14/22; 17/22. Rimbalzi: 36; 35.

Esordio amaro per la Fortitudo. Al PalaLido, la formazione di Devis Cagnardi sprofonda sotto le triple dell’Urania che domina per due quarti e poi è brava a gestire il tentativo di ritorno di Matteo Fantinelli e compagni, apparsi meno brillanti rispetto alla Supercoppa. La Fortitudo manca completamente in difesa parte malino e poi naufraga nel secondo parziale, quello che, con 33 punti messi a segno, permette ai milanesi di scavare il solco.

Biancoblù senza Pietro Aradori in fase di recupero e Fabio Mian tornato a Bologna per assistere la moglie per la nascita del secondo figlio.

C’è Alessandro Panni alla prima apparizione e che con quattro allenamenti con la squadra viene mandato subito in quintetto. Attacco alterno, difesa assente, la squadra di Cagnardi fatica a contenere l’Urania che segna a raffica con i suoi esterni, ma che trova ottimi punti da sotto specie con Alessandro Gentile.

Nel primo quarto a tenere a galla la Effe sono Freeman tra i pochi a lottare fino alla fine e Gabriel, quest’ultimo poi sparito. La differenza tra le due squadre si evidenzia sempre di più nella parte finale della seconda frazione dove l’attacco della Fortitudo trova qualche discreta soluzione con Battistini, Bolpin e Fantinelli, ma fatica a contenere l’attacco milanese che non sbaglia un colpo. All’intervallo i biancoblù sono sotto di 21, con 56 punti subiti, troppi per chiunque per pensare di vincere in trasferta.

Nella ripresa la Fortitudo sembra trovare un pochi di fluidità in più in attacco, ma proprio non riesce a contenere Milano che non si scompone mai, tiene la testa della sfida e nell’ultimo quarto ritocca il massimo vantaggio sul +24 sul 89-65 al 36’, punendo una Fortitudo troppo confusionaria per essere vera.

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