Il tecnico non cerca alibi: "I nostri avversari hanno primeggiato, faccio i complimenti a loro». Caja: "Forse il serbatoio è vuoto»
La dura lavata di capo di coach Attilio Caja, che domenica nel post-partita di Fortitudo-Pesaro aveva ribadito ancora una volta...

La dura lavata di capo di coach Attilio Caja, che domenica nel post-partita di Fortitudo-Pesaro aveva ribadito ancora una volta...
La dura lavata di capo di coach Attilio Caja, che domenica nel post-partita di Fortitudo-Pesaro aveva ribadito ancora una volta la necessità di un cambio di mentalità, ha ricevuto come risposta la terza sconfitta consecutiva dei suoi, sulla carta quella meno pronosticabile, nei fatti la peggiore di quest’anno. E nella sostanza, senza troppi giri di parole, per la Effe è iniziata la prima vera crisi dell’era-Caja: gettando alle ortiche, almeno per il momento, tutte le dichiarazioni che nelle ultime settimane avevano alzato l’asticella biancoblù verso un ambiziosissimo primo posto. A Torino non si salva nessuno. "Complimenti a Torino –spiega Attilio Caja –, che ha fatto una eccellente partita con energia importante e con due stranieri che non siamo riusciti a fermare. Questo ha permesso loro di tirare con il 50 percento da tre in 32 tentativi. Noi non siamo riusciti a fare quello che volevamo, non siamo in un buon periodo e tocca a me capire come uscirne". La mancanza di mordente sul match, a differenza dei padroni di casa. "Hanno primeggiato loro, è stata facile: Torino ha fatto benissimo, noi siamo stati lì nel primo quarto fino al 15’, anche al -9 di metà partita, ma dopo l’intervallo sono tornati con l’acceleratore. E due americani che fanno 48 punti danno fiducia ai compagni, erano qua due ore prima della partita a prepararsi e si è visto quello che hanno fatto. E complimenti agli altri, che hanno avuto l’umiltà che serve". La crisi, un trend che il coach vuole invertire. "Non va bene, per i tifosi che seguono la squadra, per la società che fa sacrifici, forse abbiamo speso energie e il serbatoio è vuoto, ma tocca a me capire come invertire la tendenza. Abbiamo avuto percentuali scadenti, specie nelle guardie a parte forse Mian, ma è proprio un discorso di energia e aggressività: loro tanta, noi poca".
Giacomo Gelati
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