La nuova Fortitudo con gli occhi di Fantinelli: "Da Caja una scossa, abbiamo tanta fame"

Sabato la Effe a Piacenza per cercare la quarta vittoria di fila, il playmaker: "Fin qui ci è mancata la continuità, per risalire ci serve quella"

di FILIPPO MAZZONI
5 dicembre 2024
Il play faentino Matteo Fantinelli, 31 anni, impegnato contro Avellino (Schicchi)

Il play faentino Matteo Fantinelli, 31 anni, impegnato contro Avellino (Schicchi)

Tre vittorie consecutive, il morale ritrovato e una condizione fisica che va migliorando.

E’ una Fortitudo decisa che si appresta ad affrontare nell’anticipo di sabato Piacenza. A tirare le somme dopo il ribaltone che ha portato al cambio di rotta dirigenziale, all’esonero di Devis Cagnardi e al ritorno di Attilio Caja è uno dei protagonisti in campo, capitan Matteo Fantinelli. "Ci voleva, abbiamo fatto una settimana che ci ha portato a vincere con Livorno, Avellino e Vigevano. Vincere aiuta, anche se non dobbiamo guardaci indietro, ma pensare a preparare la prossima sfida".

Fantinelli, alti e bassi in questo inizio.

"Finora è stato così. Non era facile risollevarsi dopo quattro sconfitte di fila. Ma ci siamo riusciti".

Ripartiamo da Vigevano.

"Campo difficile. Ci sono stati momenti di appannamento, era la terza partita della settimana e non c’era nulla di scontato".

Dopo tre vittorie di fila dove volete arrivare?

"Pensiamo una partita alla volta. Per un po’ non ci saranno impegni infrasettimanali e giocare una volta alla settimana, ci permette di rimetterci a posto".

Sabato a Piacenza e poi vi attende la doppia sfida interna con Forlì e Brindisi.

"Non fatevi trarre in inganno dalla classifica: Piacenza lotta per la salvezza e in casa si trasformerà".

E Forlì e Brindisi?

"Ci penseremo poi, ma se vogliamo continuare a risalire la classifica il PalaDozza deve essere il nostro fortino".

Un periodo intenso per voi.

"Abbiamo giocato qualcosa come 14 partite in due mesi, non sono ritmi usuali in A2, lo sappiamo e dobbiamo abituarci".

Il ritorno di Caja vi ha fatto cambiare marcia.

"Lo avevamo l’anno scorso, in tanti sapevamo quello che vuole. Sono convinto che il lavoro fisico e tecnico-tattico si vedranno sopratutto nei prossimi mesi".

Da Cagnardi a Caja cosa c’è di diverso?

"Il cambio porta una reazione emotiva forte. Arriva un nuovo allenatore e porta nuovi stimoli".

Come avete accolto Caja?

"Da capitano posso dire che c’è stata massima disponibilità da parte di tutta la squadra. Eravamo reduci da un momento molto difficile e avevamo bisogno di tornare alla vittoria. Adesso la situazione è diversa, ma in questo campionato così competitivo è la costanza, quella che ci è finora mancata, a fare la differenza".

Si immaginava una classifica così, con Rimini, Udine, Cantù e Cividale in testa?

"Rimini, Udine e Cantù erano quasi scontate. Cividale no, ma conosco Pillastrini: le sue squadre giocano bene e mi aspettavo facesse una grande stagione. Così in alto, magari no. Ma merita questa classifica".

E la Fortitudo?

"Fare i conti adesso è difficile. Per essere in lizza per il primo posto siamo un po’ indietro, ma abbiamo ambizioni e non molliamo. La Trieste dell’anno scorso poi insegna che, se arrivi ai playoff nella giusta condizione fisica e mentale tutto può succedere".

Una battuta su Aradori.

"Pietro sta bene è fermo da tempo, gli manca brillantezza e il feeling con il campo. Questa settimana al completo sarà fondamentale".

E Sabatini?

"Gherardo è uno dei miglior play del campionato, il suo infortunio è stato pesantissimo prima di tutto per lui, ma anche per la squadra. Speriamo di riaverlo presto. Giordano intanto sta facendo bene".

Gabriel e Mian sembrano diversi rispetto a quelli di qualche partita fa.

"Sono gli stessi. Avevano fatto ottime partite anche con Cagnardi. Il cambio di allenatore porta al cambio di mentalità, a una attenzione diversa. Caja è sempre concentrato sulla difesa".

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