Rabbia Fortitudo tra liti e infortuni. Ogden, taglio alla mano: è in dubbio
Pugno contro il muro dopo il fischio che ha deciso gara2. Tensione tra coach Caja e il presidente di Trapani
Ripensarci il giorno dopo fa ancora più male. Dopo il 72-70 di gara2 giocata lunedì, la Fortitudo cerca di raccogliere le stille di energie fisiche e nervose a sua disposizione in vista di gara3, venerdì. Trapani è a un passo dalla serie A, e ha addirittura già programmato la festa promozione per la prossima settimana: invitato il noto volto televisivo Barbara D’Urso.
Gli strascichi dopo gara2 costringono la Effe a dover fare i conti anche le condizioni di Mark Ogden. Dopo la partita per la rabbia, l’ala americana ha tirato un pugno contro un muro, procurandosi una ferita a una mano, curata con una decina di punti di sutura. Le sue condizioni saranno da rivalutare nelle prossime ore ma al momento, visto il taglio, il lungo americano rischia di dover saltare gara3. Da considerare che coach Attilio Caja ha perso già in gara1 (dopo soli 2’) Pietro Aradori per un problema al tendine d’Achille. La Fortitudo è stata anche multata: 750 euro per uso di fischietti e trombette durante gara1 e deplorazione per comportamento protestatario e irriguardoso nei confronti degli arbitri per Pietro Aradori. Deplorazione anche per il presidente trapanese Valerio Antonini, e multa di 1.667 euro per offese e minacce collettive e frequenti del pubblico siciliano verso agli arbitri.
Nel post partita, gli atteggiamenti del patron Antonini nei confronti di Caja hanno creato ulteriore tensione dopo una settimana di polemiche per i biglietti ai tifosi bolognesi scesi fino in Sicilia. Stravolgendo quello che è il normale iter della conferenza stampa post partita, a Trapani a parlare è stato il patron Antonini e non coach Caja. Il tecnico biancoblù, dopo gli insulti dei tifosi locali – "non credo che sia il massimo venire in sala stampa tra gli insulti dei tifosi" – si è sentito apostrofato dal presidente trapanese già seduto a fare la sua conferenza: "Lei non deve permettersi di interrompere. Pazienza, a Bologna sono abituati a fare come gli pare, ma qui non funziona così".
Peccato perché lo striscione dei tifosi siciliani "Forza Aradori" esposto a fine primo quarto di gara2 verso l’ex guardia della Nazionale, quello che è stato votato miglior giocatore italiano dell’intera categoria, era stato di ben altro tenore. E ha dimostrato la grande sportività del pubblico trapanese, meno forse da parte della dirigenza granata.
La Fortitudo dovrà adesso tornare a concentrarsi e lasciare parlare il campo. Fantinelli e compagni devono pensare solo a giocare, lasciandosi alle spalle polemiche, dichiarazioni sopra le righe e le fischiate che hanno indirizzato la sfida: sì, perché la Fortitudo lamenta il fallo tecnico fischiato a Ogden, il quarto personale, e quello di Taflaj, da molti considerato inesistente: è l’americano di Trapani Notae che cerca il contatto buttandosi in avanti a 8” dalla fine di gara2. Dubbi anche sul fatto che il fallo valesse tre tiri liberi e non due.
Il PalaDozza si annuncia ancor più infuocato dopo gli ultimi episodi di questa lunga stagione. Il Madison di Piazza Azzarita è già esaurito da giorni. La Fortitudo proverà a forzare la serie a gara4 di domenica. Anche se il presidente siciliano Valerio Antonini aveva detto, all’inizio dei playoff, che il suo desiderio era festeggiare la promozione sul campo dei biancoblù. Una rivalità che è iniziata, forse, dopo il +31 che Bologna aveva inflitto agli Shark nella semifinale di Coppa Italia a Roma, risultato che era anche costato la panchina a coach Daniele Parente.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su