Rabbia, infortuni e fischiate, incubo Fortitudo. Ogden, taglio alla mano: venerdì in dubbio

Basket serie A2 Lo statunitense si è fatto male per la frustrazione tirando un pugno contro il muro. Le provocazioni di Trapani

di FILIPPO MAZZONI -
5 giugno 2024
Rabbia, infortuni e fischiate, incubo Fortitudo. Ogden, taglio alla mano: venerdì in dubbio

Rabbia, infortuni e fischiate, incubo Fortitudo. Ogden, taglio alla mano: venerdì in dubbio

Ripensarci il giorno dopo fa ancora più male. E’ una Fortitudo che si guarda dentro, cerca di raccogliere le stille di energie fisiche e nervose a sua disposizione, dopo una stagione lunghissima, e che si prepara alla madre di tutte le partite, gara-tre di venerdì. Fortitudo eroica, stoica, tanto cuore, ma anche tecnica e che vuole cercare di riaprire una situazione che la vede sotto 2-0 nella serie con una Trapani a un passo dalla serie A, e che ha già programmato la festa promozione per la prossima settimana. Gli strascichi dopo gara-due costringono la Effe a dover fare i conti anche le condizioni di Mark Ogden. Dopo la partita per la rabbia, Ogden ha tirato un pugno contro un muro, procurandosi una ferita a una mano, curata con una decina di punti di sutura.

Le sue condizioni saranno da rivalutare nelle prossime ore, ma al momento visto il taglio, il lungo americano rischia di dover saltare gara-tre. Tegola su tegola a cui si è aggiunta la beffa delle multe, con 750 euro per uso di fischietti e trombette durante gara-uno – siamo sicuri che non fossero i tifosi siciliani? – e deplorazione per comportamento protestatario e irriguardoso nei confronti degli arbitri per Pietro Aradori, si proprio il giocatore infortunato e seduto a bordo campo per gara-due. Deplorazione per il presidente trapanese Valerio Antonini e multa di 1.667 euro per offese e minacce collettive e frequenti del pubblico siciliano verso agli rbitri. E’ una serie e il post partita, con gli atteggiamenti del patron Antonini nei confronti di Caja, ha creato ulteriore tensione dopo una settimana di polemiche per i biglietti ai tifosi.

"Chi vince festeggia, chi perde spiega" dice Julio Velasco in questo caso chi vince spiega, visto che, stravolgendo quello che è il normale iter della conferenza stampa post partita a Trapani a parlare è stato il patron Antonini e non coach Caja che dopo gli insulti dei tifosi locali, "non credo che sia il massimo venire in sala stampa tra gli insulti dei tifosi", si è sentito apostrofato dal presidente trapanese già seduto a fare la sua conferenza: Lei non deve permettersi di interrompere. Pazienza, a Bologna sono abituati a fare come gli pare, ma qui non funziona così".

Peccato perché lo striscione, dei tifosi siciliani "Forza Aradori" esposto a fine primo quarto di gara-due era stato di gran ben altro tenore, dimostrando la grande sportività del pubblico trapanese, meno forse della sua dirigenza. La Fortitudo dovrà adesso tornare a concentrarsi e lasciare parlare il campo. Fantinelli e compagni devono pensare solo a giocare, lasciandosi alle spalle polemiche, dichiarazioni sopra le righe e le fischiate, a senso unico, che hanno indirizzato la sfida: dall’assurdo fallo tecnico fischiato a Ogden, il quarto personale, a quello di Taflaj inesistente e per giunta da due e non da tre che ha poi deciso gara-due a pochi secondi falla fine.

Non facile lasciarsi alle spalle tutto questo, serve cuore, grinta e la spinta di un PalaDozza che si annuncia ancor più infuocato dopo le ultime pieghe di questa lunga stagione. Il Madison di Piazza Azzarita, esaurito a differenza dell’impianto trapanese, già da giorni, dovrà dare quel calore, creando l’atmosfera per spingere la Effe a forzare la serie a gara-quattro di domenica.

Facendo sentire il proprio trasporto, ma nei limiti della correttezza e della sportività. Com’è nella storia della Fortitudo.

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