L’Estra si gode due punti d’oro. Ma c’è il caso Rowan-Calabria

Nel match con Cremona, il patron ’chiama’ il cambio per il figlio nonostante la contrarietà del coach

di Redazione Sport
15 ottobre 2024
Un’immagine della diatriba in panchina (immagini Dazn)

Un’immagine della diatriba in panchina (immagini Dazn)

L’Estra Pistoia deve dire grazie anche alla dea bendata se è riuscita a tornare da Cremona con i due punti in tasca. E anche un po’ agli avversari, per dirla tutta, che ci hanno messo del loro. Ma, più di tutti, deve ringraziare Maverick Rowan, il migliore in campo, per la giocata decisiva a fil di sirena. Tutto bene quindi? Non proprio. Nel successo di Pistoia c’è stato un momento, ripreso dalle telecamere, che non è passato inosservato, scatenando diverse perplessità. A metà dell’ultimo quarto di gioco c’è stato del ’movimento’ sulla panchina dell’Estra con protagonisti il coach Dante Calabria, il presidente Ron Rowan e il figlio Maverick. Ma andiamo per gradi. Rowan junior era appena uscito dal campo per far posto al capitano Gianluca Della Rosa che durante un’azione perde palla dentro l’area cercando un tiro difficile, unica cosa possibile da fare dal momento che nessuno dei compagni si era mosso per dargli una mano. In quel preciso momento si vede Maverick andare sul cubo dei cambi pronto a tornare in campo nonostante i pochi secondi passati in panchina, il tutto con coach Dante Calabria girato di spalle intento a dirigere i suoi in campo.

A dire a Rowan di tornare in campo non è stato il tecnico biancorosso ma il padre Ron, patron del club, che da inizio stagione è sistemato stabilmente nei pressi della panchina. Calabria si accorge di quanto sta accadendo e invita il giocatore a tornare a sedersi, ma non viene ascoltato. Maverick rimane sul cubo dei cambi mentre il presidente Rowan sembra contestare la scelta fatta, insistendo nel voler rimandare in campo il figlio. Calabria non pare della stessa idea e invita nuovamente il giocatore a tornare al suo posto, ma in campo l’azione si ferma e il cambio viene chiamato con coach e presidente che continuano a discutere in modo piuttosto animato.

Un episodio che, come detto, lascia perplessi, perché una chiara divisione dei ruoli è da sempre un aspetto importante nel mondo dello sport. E non solo. Il discorso che ’il presidente mette i soldi e fa come vuole’ in questo caso non regge, perché tutte le proprietà creano uno staff tecnico a cui affidarsi per la guida della squadra. Il presidente e l’allenatore possono avere visioni diverse e possono discutere, ma magari non durante una partita e di fronte a tutto il pubblico, in diretta televisiva. Ovvio che se al presidente non piace la gestione della squadra può sollevare il tecnico dal suo incarico, ma fino a quel momento consuetudine e buon senso imporebbero di rispettare le sue scelte: in caso contrario, l’allenatore viene di fatto delegittimato di fronte a tutta la squadra. Vedremo se questo ’incidente di percorso’ servirà da lezione per tutti gli interessati in futuro oppure no: intanto i due punti conquistati potranno senz’altro aiutare a metterlo da parte in modo indolore.

Maurizio Innocenti

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