Milano multiculturale: il basket come ponte con l'Eurolega e l'Olimpia
L'evento One Team all'Istituto di via dell'Arcadia celebra il basket come simbolo di integrazione con Ousmane Diop.
di Sandro Pugliese
La Milano multiculturale della periferia, il basket con trait d’union, l’Eurolega e l’Olimpia per regalare momenti e gioie indimenticabili ai ragazzi della scuola secondaria. Così ieri mattina è stata una giornata speciale nell’Istituto di via dell’Arcadia nel quartiere di Gratosoglio dove si è celebrato un evento del progetto One Team, il programma di responsabilità sociale dell’Eurolega. A rappresentare l’Olimpia in questo mondo multiculturale intrecciato con la palla a spicchi c’era anche Ousmane Diop.
Il centro classe 2000 è uno degli atleti-manifesto di questa integrazione visto che arrivò da ragazzino a 13 anni in Italia direttamente dal Senegal, anche se la sua Africa non l’ha mai dimenticata. Udine, Torino, Sassari e infine Milano le sue tappe di una carriera che lo vede sul parquet tra gli adulti fin da quando aveva 16 anni. All’Armani è arrivato quest’estate e si è subito ritagliato un buono spazio sotto canestro mettendo in mostra doti da combattente, anche al massimo livello dell’Eurolega dove ha saputo far di necessità virtù nonostante debba battagliare spesso contro fisici più grossi.
Quanto si è rivisto in questi piccoli ragazzi che l’hanno accolta con grande entusiasmo nell’evento a scuola? "E’ una cosa bellissima, io a questo tipo di eventi verrei sempre. Hanno un entusiasmo unico ed essere preso ad esempio è un grande orgoglio per me. Solo un piacere, ancora di più in una scuola di questo tipo con tante etnie e tante culture, un simbolo di quanto sia bello il mondo".
È partito dal Senegal che era un giovane ragazzo di 13 anni, è arrivato in Italia e cosa pensava del suo futuro? "Arrivai alla Virtus Feletto, una società in provincia di Udine. La vedevo già come un’opportunità, i miei genitori hanno subito detto di sì a questa occasione e così sono partito. L’Italia lo vedevamo come un paese migliore rispetto a come stavo in Senegal. Ho cercato di adeguarmi in fretta anche se era tutto completamente diverso, ma per fortuna c’era il basket".
Passo dopo passo è arrivato a Milano, è partito forte, ma poi è arrivato un brutto infortunio. Come si è rialzato? "Devo dire che era un po’ spaventato dopo l’infortunio alla caviglia di far fatica nel rientro, invece sto tornando al mio livello. Sono contento di non aver avuto difficoltà. Ci vuole forza di volontà e desiderio di stare al top".
Anche la squadra adesso sembra aver superato le difficoltà. Cosa è cambiato negli ultimi tempi? "Siamo un gruppo nuovo, dovevamo sicuramente conoscerci tra di noi e con lo staff tecnico. Ora sembra che abbiamo trovato l’equilibrio, soprattutto in Eurolega. Mi dispiace un po’ per il campionato, perchè sappiamo che possiamo fare meglio. Certamente è un momento positivo in Eurolega (l’Olimpia ha vinto 7 delle ultime 8 gare, ndr), ma non vogliamo accontentarci, sappiamo che è una competizioni lunghissima".
Come vede il suo futuro? "Ora sono all’Olimpia e sono felicissimo, cerco di godermi questo momento, senza pensare troppo in avanti, ma lavorando giorno dopo giorno".
I biancorossi torneranno in campo venerdì 13 dicembre sul campo di Barcellona in uno scontro diretto per la zona play-off per la prossima sfida di Eurolega, poi saranno subito impegnati in campionato nel derby di domenica 15 a Varese dove non possono più perdere terreno per la qualificazione alla Coppa Italia. Questa settimana il roster milanese recupera Leandro Bolmaro con l’argentino che da lunedì è tornato ad allenarsi con la squadra.
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