Milano, Supercoppa supplementare. L’Olimpia passa all’overtime. Alla Virtus non basta Polonara
OLIMPIA MILANO 98 VIRTUS 96 dts OLIMPIA MILANO: Dimitrjevic 16, Bortolani ne, Tonut 2, Bolmaro 18, LeDay 11, Ricci...
OLIMPIA MILANO
98
VIRTUS
96
dts
OLIMPIA MILANO: Dimitrjevic 16, Bortolani ne, Tonut 2, Bolmaro 18, LeDay 11, Ricci 3, Flaccadori, Diop, Caruso ne, Shields 10, Nebo 20, Mirotic 18. All. Messina
VIRTUS : Belinelli 3, Pajola 9, Clyburn 14, Shengelia 17, Hackett 3, Grazulis ne, Morgan 11, Polonara 18, Diouf 4, Zizic 6, Akele ne, Tucker 11. All. Banchi
Arbitri: Lanzarini, Attard, Gonella
Note. Parziali: 17-26; 36-47; 64-69; 84-84. Tiri da due: Milano 19/38; Bologna 18/36. Tiri da tre: 12/33; 13/31. Tiri liberi: 24/27; 21/27. Rimbalzi: 45; 32.
Milano apre la sua bacheca per depositare la quinta SuperCoppa al termine di una gara disputata con un’intensità degna di una finale. Le ultime azioni di questo incontro illustrano quanto sia stata avvincente questa partita. A 7“ dalla fine il punteggio è inchiodato sul 98-93, ma Nebo sbaglia il colpo di grazia che farebbe definitivamente capitolare la Virtus, mentre dall’altra parte Will Clyburn infila la tripla che porta i bolognesi a -2. Restano poco più di 3“ da giocare, Messina che chiama time out decidendo poi di rimettere nella metà campo offensiva. La V nera commette fallo un po’ in ritardo e manda in lunetta Shields che sbaglia il primo e poi per far correre il cronometro decide di non fare entrare neppure il secondo. C’è un secondo e mezzo da giocare con Toko Shengelia che cattura il rimbalzo con la sua preghiera che in ogni caso non sarebbe entrata. La fine di questo overtime è l’epilogo di un incontro dove Bologna ha avuto tra le mani l’illusione di portare a casa per il quarto anno consecutivo questo trofeo, finendo a +16 (45-29) e poi subendo gli avversari in un terzo quarto dove spesso la formazione allenata da Banchi inspiegabilmente si blocca. Il rientro dei meneghini porta il nome di Nikola Mirotic che tra la fine del terzo tempo e l’inizio del quarto ha segnato 15 punti, più in generale la differenza l’hanno fatta i rimbalzi (45-32). Che i virtussini avessero nell’area colorata un tallone d’Achile non è una novità. L’ultima nota riguarda i tre fischietti: aver fischiato un tecnico a Marco Belinelli e uno a Mirotic dimostra che non hanno guardato in faccia a nessuno.
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