Nba, addio al gigante buono Mutombo: era il re delle stoppate

Il centro di origini congolesi aveva 58 anni e soffriva di tumore al cervello. In quattro occasioni fu eletto miglior difensore della lega, fuori dal campo amava aiutare gli altri

di PAOLO GRILLI -
30 settembre 2024
USA BLOOMBERG GLOBAL BUSINESS FORUM

Dikembe Mutombo, di origini congolesi, è morto a 58 anni

New York, 30 settembre 2024 – Celebre il suo gesto a tergicristallo col dito indice, seguito dal motto  “not in my house”, un po’ il suo marchio di fabbrica a ogni stoppata. Il mondo del basket piange il gigante buono Dikembe Mutombo, congolese di 58 anni che per diciotto stagioni ha fatto divertire il pubblico dell’Nba con la sua difesa arcigna e implacabile, un po’ il contrario del suo animo buono, sempre pronto a spendersi per gli altri.  Ad annunciare il decesso del campione così amato è stata la stessa lega professionistica nordamericana con un post suoi propri profili social, precisando che la morte è avvenuta a causa di un tumore al cervello.

Mutombo è stato nominato per quattro volte difensore dell'anno, ha giocato otto volte nell'All-Star Game e fa parte della Hall of Fame del basket. Nella Nba ha giocato dal 1991 al 2009 vestendo le maglie dei Denver Nuggets, Atlanta Hawks, Philadelphia 76/ers, New Jersey Nets, New York Knicks e Houston Rockets.

Dopo il ritiro era stato particolarmente dedito ad attività benefiche, e così lo ricorda il 'commissioner' della lega Adam Silver: “Sul campo è stato uno dei più grandi stoppatori e difensori nella storia della Nba. Fuori metteva tutto il suo cuore e la sua anima nell'aiutare gli altri.  Fuori dal campo, ha riversato il suo cuore e la sua anima nell'aiutare gli altri. Non c'era nessuno più qualificato di Dikembe per essere il primo ambasciatore globale della Nba. Era profondamente umano. Amava ciò che il gioco della pallacanestro poteva fare per avere un impatto positivo sulle comunità, specialmente nella sua nativa Repubblica Democratica del Congo e in tutto il continente africano". “Ho avuto il privilegio di viaggiare per il mondo con Dikembe – dice ancora Silver – e di vedere in prima persona come la sua generosità e la sua compassione sollevassero le persone. Nel corso degli anni è stato sempre presente agli eventi Nba, con il suo sorriso contagioso, la sua voce profonda e il suo caratteristico movimento delle dita, che lo hanno fatto apprezzare dai fan del basket di ogni generazione”.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su