Nba, rissa in Golden State-Minnesota: Green prende per il collo Gobert

Parapiglia dopo nemmeno due minuti dalla palla a due fra Warriors e Timberwolves: alla fine espulsi Thompson, Green e McDaniels

di FRANCESCO BOCCHINI -
15 novembre 2023
Draymond Green

Draymond Green

Una rissa da record nella notte Nba. Non tanto per i giocatori coinvolti (in passato si è visto molto di peggio, a cominciare da quella storica del 2004 fra Indiana Pacers e Detroit Pistons, nota anche come "malice at the Palace"), quanto per la distanza temporale fra la palla a due e l'episodio: neanche due minuti di gioco e con il risultato ancora fermo sullo 0-0. E' successo al Chase Center di San Francisco, casa dei Golden State Warriors, in occasione della partita fra i padroni di casa e i Minnesota Timberwolves, vinta dagli ospiti con il punteggio di 104-101. Più che l'incontro in sé, è stata la cronaca a farla da padrona, visto quanto accaduto a pochi secondi dal via. 

I fatti

Dopo un errore al tiro dei viaggianti, Chris Paul riparte in contropiede, ma nel frattempo Klay Thompson e Jaden McDaniels si allacciano, si strattonano e si spintonano. Niente di eclatante fino a quel momento, ma nel frattempo accorrono i compagni di squadra di entrambi. Il primo ad accorrere è Rudy Gobert, che sembra voler semplicemente calmare la guardia di Golden State. Nel frattempo però subentra anche Draymond Green, che punta diretto verso il centro francese: il numero 23 degli Warriors lo prende da dietro per il collo con una mossa poco ortodossa e lo trascina fino alla panchina di Minnesota. Per liberare il transalpino è necessario l'intervento di Carl-Anthony Towns, Anthony Edwards e quattro assistenti dei TWolves. Un'immagine davvero brutta, più da wrestling che da pallacanestro, e che costa ovviamente l'espulsione a Green. Alla fine vengono cacciati dal campo pure Thompson e McDaniels. 

Il commento di Gobert

A differenza di Green e Thompson, Gobert non si è sottratto alle domande dei giornalisti una volta terminata la gara. "Green? Si è comportato come un buffone - le parole dell'ex Utah, riportate da La Gazzetta dello Sport - Sono orgoglioso di essere stato superiore, non merita neppure che gli metta le mani addosso. Spero che la lega faccia quello che va fatto, perché è un comportamento da buffone, non c’è altro da dire. Ho solo cercato di dividere McDaniels e Thompson. Mi vien da ridere perché prima della partita mi sono detto ‘Steph (Curry, nda) non gioca, vuoi vedere che Draymond cercherà di farsi espellere?’. Succede ogni volta che Steph è fuori, perché non vuol giocare senza il suo amichetto”.

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