Nba: addio a Robert Reid, leggenda degli Houston Rockets

L'ala nativa di Atlanta aveva solo 68 anni: era malato di cancro. Il ricordo del presidente della franchigia texana, squadra con cui raggiunse per due volte le finali

21 febbraio 2024
Robert Reid con la canotta degli Houston Rockets

Robert Reid con la canotta degli Houston Rockets

Milano, 21 febbraio 2024 – Il mondo Nba è in lutto per la scomparsa di Robert Reid. Classe 1955, Reid aveva solo 68 anni e si è spento lunedì a causa di una malattia, un cancro, che da qualche tempo lo stava mettendo a dura prova. Nativo di Atlanta, uscito dal college di St. Mary's in Texas, venne selezionato al draft del 1977 al secondo round con la scelta numero 40 dagli Houston Rockets. Un giocatore molto intelligente tatticamente, un'ala versatile, abile su entrambi i lati del campo e dotato di un atletismo che gli ha permesso, alla fine della sua lunga carriera NBA, di superare quota 4100 rimbalzi catturati. Dopo anni di crescita, la consacrazione arrivò nel 1980/1981 quando portò i suoi Houston Rockets fino alle Nba Finals, le prime della storia della franchigia. Chiuse la stagione regolare come terzo miglior marcatore di squadra (15,9 punti a gara), secondo nei rimbalzi (7,1) e primo nelle palle recuperate (2). I Rockets riuscirono a battere nel primo turno i Lakers di Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar, Michael Cooper e Norm "The Storm" Nixon (visto anche in Italia a Pesaro), erano la prima versione dei Lakers dello showtime: una squadra costruita per vincere, anzi per dominare, e che arrivava proprio dal titolo conquistato la stagione precedente. Ma i Rockets con la coppia di lunghi Malone-Reid e l'estro in regia di Calvin Murphy riuscirono nell'impresa di vincere quel primo turno di playoff. Batterono poi anche San Antonio e arrivarono in finale contro Boston. Gli exploit di Reid furono in gara 1 e gara 6 di quella serie chiusa alla sesta partita: al Garden Reid tenne a galla fino all'ultimo i Rockets con i suoi 27 punti ma non bastarono perché dall'altra parte c'era un Larry Bird formato extraterrestre capace di chiudere con 18 punti, 9 assist e, attenzione, 21 rimbalzi per il 98-95 finale, mentre alla sesta con la serie sul 3-2 per i Celtics segnò di nuovo 27 punti ma al The Summit i biancoverdi chiusero la serie vincendo 91-102.

Lo stop di un anno per seguire la sua fede pentecostale e la seconda finale

Alla fine della stagione 1980/1981 i Rockets spedirono Moses Malone a Philadelphia e Reid decise, inaspettatamente, di ritirarsi per seguire la sua fede pentecostale e si trasferì a Miami. Dopo un anno lontano dai riflettori tornò a vestire la canotta dei Rockets che, nel frattempo, draftarono il lungo Ralph Sampson. Dopo un paio di stagioni dove i Rockets tankarono per ottenere alte scelte al draft, le cose cambiarono nel 1984/1985 con l'arrivo di Hakeem Olajuwon che venne selezionato con la prima scelta di quell'anno. Il trio formato da Sampson, Olajuwon e Reid era di primissimo livello, a loro vennero aggiunti piccoli come Craig Ehlo e John Lucas II. Dopo una prima stagione di assestamento, nel 1985/1986 i Rockets chiusero la regular season con un record di 51 vinte e 31 perse nella Western Conference, dietro solo ai Lakers (62-20). Ai playoff i Rockets si sbarazzarono facilmente prima di Sacramento (3-0) e poi di Denver (4-2) e raggiunsero le finali di conference contro i Los Angeles Lakers. Una serie complicatissima, con il bellissimo duello Abdul-Jabbar contro Olajuwon, che i Rockets portarono a casa per 4-1. In quella serie, in gara 5, ci fu uno dei momenti più alti della carriera di Reid: in gara 5, con la serie sul 3-1, al Forum di Inglewood in un ambiente nervosissimo (da ricordare la scazzottata tra Olajuwon e Kupchak a 5 minuti dal termine) e davanti a oltre 17 mila persone Reid segnò la tripla che portò Houston in parità a 15 secondi dalla fine. Dopo l'errore dei Lakers e l'irreale canestro all'ultimo secondo di Sampson i Rockets volarono alle Finals per la seconda volta nella loro storia. Dall'altra parte sempre i Boston Celtics che, trascinati dal trio Bird-Parish-McHale riuscirono a imporsi in 6 gare, nonostante una vittoria incredibile in gara 5 dei Rockets dove Reid smazzò ben 17 assist. Oltre a Houston, Reid ha giocato anche per Charlotte e Philadelphia prima di ritirarsi e iniziare una breve carriera come allenatore. Con 919 partite totali, Robert Reid ha tenuto una media di 11,4 punti, 4,5 rimbalzi e 2,7 assist in carriera. Ancora oggi è nella Top 10 della storia della franchigia texana per partite giocate (4° con 762 partite), palle rubate (5° con 881), punti (8° con 8.823) e rimbalzi (8° con 3.706). Dopo il suo ritiro si è dedicato a cause di beneficenza ed era sempre in prima linea per cercare di aiutare le persone più sfortunate della sua comunità. Questo spirito lo ha accompagnato anche nella sua carriera da allenatore, infatti Larry Brown (uno dei più grandi coach di sempre) che ha allenato con lui al Ranger College disse: "E' ovunque e fa davvero di tutto. Ad esempio cucina per i giocatori: durante il Ringraziamento, ha cucinato tacchino e prosciutto. Ogni sera, durante il Monday Night Football, organizza una grigliata dove fa bollire un cajun o qualcosa del genere. Adora lavorare con i bambini e cerca sempre di aiutarli a raggiungere i loro obiettivi nella vita e nel basket, ed è stato perfetto per tutti noi qui provare a costruire qualcosa ai Ranger".

Il ricordo del presidente dei Rockets Tilman Fertitta

Anche se non è riuscito a portare in Texas il titolo NBA, Robert Reid è stato un giocatore fondamentale per le sorti della franchigia di Houston, un leader sia in campo che in spogliatoio. Anche l'attuale presidente dei Rockets, Tilman Fertitta, ha voluto ricordare il giocatore con queste parole: "Ho avuto il privilegio di conoscere Robert da oltre 40 anni e la sua presenza ha sempre portato gioia e positività in ogni ambiente in cui entrava. Non dimenticherò mai le squadre dei Rockets di cui faceva parte negli anni '80, che arrivarono alle finali, e l'amore che aveva per questo sport. Le mie più sincere condoglianze alla moglie Diana e a tutti coloro che gli erano cari. L’assenza di Robert sarà profondamente sentita e lo ricorderemo con affetto”. Questo il testo del comunicato con il quale Fertitta ha voluto esprimere le sue condoglianze e la sua vicinanza alla famiglia. Gli Houston Rockets saranno impegnati nella notte tra giovedì e venerdì in casa dei Pelicans, per poi tornare a giocare tra le mura amiche contro i Suns e, presumibilmente, verrà organizzato un ricordo e un tributo a Robert Reid.

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