Baraldi rilancia la Virtus. "Non iscriviamo la V rosa. Da questa scelta sofferta riparte un club più solido»
Il ceo: "Supercoppa, Coppa Italia e scudetto: i nostri obiettivi non cambiano"
Mancata iscrizione al campionato femminile di serie A1, riassetto delle quote societarie e nuovi orizzonti per la squadra maschile. Gli ultimi dieci giorni di giugno sono all’insegna del cambiamento in casa della Virtus.
"La decisione di non iscrivere la squadra al massimo campionato italiano femminile – spiega il ceo bianconero Luca Baraldi – è stata sofferta e per questo molto ponderata. Dopo almeno tre stagioni di pallacanestro ad alto livello ci siamo trovati davanti a una realtà che non produceva ricavi. Contemporaneamente la Segafredo, che ringraziamo per il suo rinnovato impegno, ha abbassato in modo sensibile gli importi della sua sponsorizzazione. Le due cose messe insieme ci hanno fatto arrivare a questa conclusione che è stata compresa anche dal presidente federale Gianni Petrucci e dal presidente della Lbf Massimo Protani".
Baraldi, quanto risparmierete con questa scelta?
"Circa tre milioni di euro, ma le ragioni economiche non sono le uniche che ci hanno fatto prendere questa strada".
Si spieghi.
"Probabilmente serve un investimento sul settore giovanile che abbiamo intenzione di fare con il minibasket e provando a iscrivere una nostra squadra femminile al primo campionato giovanile. Quello che ci è mancato in questa disciplina è stata la dimensione sociale del progetto. Ora ripartiamo dal basso con l’intenzione di crescere insieme alle nostre ragazze e sfruttando l’esperienza che abbiamo fatto con i ragazzi. Tutti pensavano che essere inclusivi coinvolgendo al massimo il territorio sarebbe stata una scelta che avrebbe messo in secondo piano la nostra attività con i giovani e, invece, i risultati ci stanno danno ragione".
Come ne esce la Virtus da questa vicenda?
"Sicuramente più forte perché noi non ci siamo mai pensati a compartimenti stagni, ma come una grande realtà che lavora per obiettivi comuni".
Perché più forte?
"Poco più di un mese fa è uscito un comunicato in cui Segafredo spiegava che non avrebbe rinnovato la sponsorizzazione alla Virtus. Non solo in questo periodo hanno cambiato idea e si sono convinti ad andare avanti, ma abbiamo anche avuto tante manifestazioni concrete di affetto, tanto che abbiamo una serie di nuove sponsorizzazioni che ci permetteranno comunque di allestire una squadra maschile di alto livello. Inoltre abbiamo un rapporto sempre più stretto con i nostri tifosi e anche grazie alla loro presenza abbiamo ottenuto di partecipare alla prossima Eurolega. Il fatto che tutto questo non si sia sviluppato con il femminile ci dà l’idea che la strada che avevamo imboccato non era quella giusta".
I due soci del club le riconoscono quanto lei ci ha descritto, tanto che nella prossima assemblea che si terrà venerdì prossimo, 28 giugno le verranno assegnati più poteri dopo un aumento di capitale di un milione e 200 mila euro che porterà Gherardi a salire al 45 per cento e Zanetti a scendere al 55. Che ne pensa?
"Non confermo né smentisco il contenuto della domanda. Se sarà così ringrazierò la compagine societaria per la fiducia che ripone in me".
Da dove ripartirà la nuova Virtus?
"Da una società solida e questo credo che sia il miglior punto di partenza. Abbiamo ben chiaro che in Italia vogliamo dire la nostra per conquistare i tre titoli nazionali: supercoppa, Coppa Italia e scudetto. In Europa puntiamo a piazzarci nelle prime 10 squadre anche nella prossima stagione".
Novità di mercato?
"Nessuna, abbiamo presentato una proposta a Toko Shengelia per diluire su più anni l’ingaggio che percepirebbe quest’anno e siamo in attesa di una risposta. Lo stesso dicasi per Awudu Abass che è in scadenza e a cui abbiamo fatto un’offerta".
Con la campagna abbonamenti che partirà nel mese di luglio non siete un po’ in ritardo?
"No, credo che grazie alle conferme avremo già l’ossatura della squadra a metà mese".
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