Il crollo Questa Virtus non sa più vincere

A Trieste i bianconeri subiscono le triple e la maggiore voglia dei padroni di casa. Adesso il primo posto sembra davvero una chimera

di ALESSANDRO GALLO
23 marzo 2025
Toko Shengelia e Achille Polonara: la Virtus ha provato a giocare quasi tutta la ripresa senza un vero centro di ruolo, non ottenendo però il risultato voluto (Ciamillo)

Toko Shengelia e Achille Polonara: la Virtus ha provato a giocare quasi tutta la ripresa senza un vero centro di ruolo, non ottenendo però il risultato voluto (Ciamillo)

Trieste 85 Virtus Bologna 78: Ruzzier 11, Brown 18, Valentine 17, Uthoff 11, Johnson 4, Brooks 13, McDermott 9, Candussi 2, Deangeli, Ross ne, Obljubech ne, Campogrande ne. All. Christian. SEGAFREDO BOLOGNA: Hackett 3, Cordinier, Clyburn 20, Shengelia 25, Zizic 4, Polonara 4, Holiday, Morgan 13, Pajola 9, Akele, Belinelli ne, Visconti ne. All. Ivanovic. Arbitri: Giovannetti, Quarta, Valleriani. Note: parziali 17-22, 37-41; 57-58. Tiri da due: Trieste 17/34; Virtus 24/37. Tiri da tre: 13/33; 8/34. Tiri liberi: 12/19; 6/10. Rimbalzi: 41; 38.

Profetico. Ma forse non avrebbe voluto esserlo. Ivanovic dopo Belgrado aveva accusato la squadra di avere una mentalità perdente. Anche lui, però, un po’ di autocritica deve farla. E’ vero che la Virtus non sa più vincere – primo posto addio o quasi –, ma il tecnico montenegrino vede i suoi subire dei parziali pesanti, 11-0 a cavallo dell’ultimo stop e poi un 15-0 senza accennare a un timeout, senza ribaltare nessuno. La squadra non va, è chiaro. Ma anche il coach dovrà ammettere che c’è qualcosa di suo in tutto questo perché se è vero che in campo ci vanno i giocatori, è innegabile che ci sia una guida da fuori.

La Virtus la vince e la perde più volte: l’ultima, che coincide con una sconfitta che fa davvero male, è quella definitiva. Scappa subito sul 19-30, con Clybyurn e Shengelia ispirati, poi, però, troppi errori e Trieste rientra. Virtus che scappa ancora sul 51-58 (tripla di Morgan), ma subisce un 11-0, 62-58 dal quale sembra rialzarsi. A metà dell’ultimo quarto, Pajola sigla il 64-68. Ma è un fuoco di paglia, perché dopo il break precedente ce n’è pure uno addirittura peggiore, 15-0 e tutti a casa.

Con la Virtus che continua a mostrare i difetti di inizio stagione – scarsa pericolosità da tre punti e, al contrario, poca pressione sul perimetro quando i rivali attaccano – e peggiora a vista d’occhio. L’obiettivo deve essere il campionato, si diceva. Ma la trasferta di Trieste (ne seguiranno altre due in Eurolega) lascia un cumulo di macerie e di dubbi. Perché la Virtus, nella sera in cui Toko Shengelia vorrebbe festeggiare degnamente le 200 partite in maglia bianconera, sparisce di scena. E oggi, complici gli incroci, dirà addio al primo posto seppur in coabitazione.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su