L’orgoglio di Belinelli. "La Virtus ha cuore, giochiamo sereni»

Il capitano parla da leader: "Ci siamo meritati il fattore campo. E stiamo lavorando duro per provare a vincere questo trofeo".

di MASSIMO SELLERI -
4 giugno 2024
"La Virtus ha cuore, giochiamo sereni"

"La Virtus ha cuore, giochiamo sereni"

Nella finale che partirà giovedì, la Virtus non deve cadere nella trappola del nervosismo. E’ questa la sintesi di una lunga chiacchierata dove il capitano bianconero Marco Belinelli si concede qualche battuta per dimostrare che non occorre caricare con pesi inutili una sfida che già così è molto impegnativa.

"In realtà ho 26 anni – scherza il numero 3 della Segafredo –, anzi siccome non posso barare così tanto dico che ne ho 28 avendone, però, compiuti 38".

Il tema della serenità e della fiducia reciproca all’interno della squadra spunta più volte, come se fosse una sorta di mantra.

"Siamo alle ultime partite – prosegue - ed è molto importante essere preparati sia mentalmente che fisicamente. Abbiamo vinto gara-quattro a Venezia giocando una buona partita e questo ci ha consentito di guadagnare un giorno. Sappiamo tutti che è una finale e sappiamo tutti come andare in campo. Dobbiamo stare tranquilli e giocare la nostra pallacanestro facendolo, magari, con più voglia davanti ai nostri tifosi".

Solo con questo atteggiamento sarà possibile capitalizzare al meglio il vantaggio del fattore campo. "Quattro anni fa, quando sono tornato, non avevamo questo tipo di beneficio eppure abbiamo vinto lo scudetto, l’anno scorso non lo avevamo e abbiamo perso. Abbiamo fatto molti sforzi per arrivare primi nella stagione regolare e fa piacere avere la possibilità di giocare subito davanti al nostro pubblico poi, spetta a noi giocatori, dare il 110 per cento. Questa è una squadra che ha tanto cuore per cui proveremo di dimostrare in campo quello che possiamo fare".

Sebbene la Virtus sia arrivata prima in campionato e anche in Eurolega abbia fatto meglio di Milano, la formazione meneghina parte favorita.

"Sta giocando una pallacanestro diversa rispetto a quella che ha fatto vedere durante la stagione. Conosciamo tutti Ettore Messina che sarà pronto per questa finale come lo è sempre. Noi, dall’inizio dell’anno, con uno staff nuovo e con un allenatore nuovo, stiamo lavorando perché qualcosa di positivo avvenga. Non sarà facile perché Milano è la squadra da battere, ma noi non avremo paura e cercheremo di farci trovare pronti".

La storia dice che Shavon Shields è uno dei giocatori che la V nera ha più sofferto durante le finali passate.

"E’ il giocatore che toglierei a loro, ma ho tanta fiducia nei miei difensori perché abbiamo un reparto esterni che non è secondo a nessuno".

Le parole sono quelle di un leader, qualifica che Belinelli non rifiuta. Parlando sempre della squadra il suo carisma ricorda quello della squadra. "Come leader cerco di essere me stesso, questa è la prima cosa che ho imparato dai tanti dai tanti leader che ho avuto davanti. Penso a Ginobili o a Duncan, che non parlava tanto. Gli bastava un’occhiata per farti capire come girava il mondo. I miei compagni sono una grande famiglia. Ci sono momenti difficili, poi ci sono momenti che perdi e che giochi male dei quarti e sono il bersaglio di brutte voci. Un giorno sei un eroe e un altro sei una pecora. Purtroppo tutto questo fa parte del mondo, ma io sono molto legato ai miei compagni e so quanto lavorano duro stiamo tutti facendo per provare a vincere questo trofeo".

Per la cronaca tra campionato, Supercoppa e Coppa Italia, Marco Belinelli ha segnato 568 punti che diventano 1.061 se si sommano ai 493 segnati in Eurolega. Come dire 38 anni e non sentirli.

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