Società: mister Segafredo e Gherardi ancora insieme. Ipotesi doppio sponsor. E ieri pomeriggio l’incontro con i tifosi. Il palazzetto da 11.500 posti pronto a fine 2026. Accordo ventennale: spazio per uffici e palestra

Non solo il campo. O meglio l’aspetto giocato. Sono tanti i fattori che riguardano questa Virtus. A cominciare dalla struttura...

di Redazione Sport
3 aprile 2025
Il dg. Paolo Ronci, il presidente Massimo Zanetti e il coach Dusko Ivanovic (Schicchi)

Il dg. Paolo Ronci, il presidente Massimo Zanetti e il coach Dusko Ivanovic (Schicchi)

Non solo il campo. O meglio l’aspetto giocato. Sono tanti i fattori che riguardano questa Virtus. A cominciare dalla struttura del club.

La società. A capo di tutto c’è Massimo Zanetti che detiene il 55 per cento. Il resto delle quote (escluso lo 0,3 della Fondazione Virtus) è di Carlo Gherardi. "Andiamo d’accordo e andiamo avanti insieme", sentenzia Zanetti. Che non sentendosi eterno, spiega che passerà la mano tra un paio d’anni. Ma se arrivasse un imprenditore serio, non a caccia di pubblicità e pronto a pagare una cifra congrua, Zanetti potrebbe andarse prima (ipotesi al momento remota).

Sponsor. Nella prossima stagione non ci sarà più il marchio Segafredo. Zanetti e i suoi collaboratori sono al lavoro per un partner che garantisca più o meno quello che Segafredo ha stanziato nell’ultima stagione. Da non escludere l’ipotesi di due maglie diverse. Uno sponsor per il campionato, un altro per l’Eurolega. In questo secondo caso ci sarebbe una multinazionale molto interessata al mercato del Vecchio Continente.

Eurolega. Una licenza di tre anni. Proposta alla Virtus, come ai due club di Belgrado, Stella Rossa e Partizan. "Faremo l’Eurolega l’anno prossimo", ribadisce il patron. Intanto vanno avanti le trattative per la definizione dell’accordo.

Impianto. In principio Zanetti aveva pensato a un palazzetto di proprietà. Che nel mondo del basket, almeno in quello di casa nostra, non esiste. I costi iniziali di 30 milioni sono diventati 40, poi 70. E allora la Virtus ha l’accordo con la Fiera. Il padiglione numero 35 sarà demolito: al suo posto il palazzetto. Ma nel 2026 e nel 2027? "Novembre 2026 – sottolinea il consigliere bianconero Giuseppe Sermasi –. La Fiera ha già intese con Eima e Coppa Davis. Tre anni di Coppa Davis che potrebbero raddoppiare". L’arena dovrebbe avere 11.500 posti. Sermasi punta a quota 12.000. La Virtus ha un contratto di esclusiva, come club di basket, avrà a disposizione un campo secondario dove allenarsi (lasciando alla Porelli le giovanili) e gli uffici.

Tifosi. L’appeal è legato a chi sostiene la squadra e paga biglietto o abbonamento – "sono i miei soci", parola di Zanetti –: lunedì la contestazione. La Virtus la considera legittima, la delusione per gli ultimi ko era anche del club. E ieri, nel pomeriggio, Zanetti ha incontrato le delegazioni di Forever Boys e Vecchio Stile.

Tranquillità. Nel corso dell’incontro a Casa Virtus Alfasigma è stato uno dei termini più utilizzati. Tranquillità persa da giugno dello scorso, dicono i protagonisti. Tra budget rifatti e critiche che, amplificate dai media, avrebbero finito per creare un po’ di scoramento nella squadra. Ora l’ambiente sarebbe meno elettrico.

Il titolo. Lo ha detto Ivanovic, l’ha ribadito Zanetti. L’obiettivo resta lo scudetto. Conquistato dalla Virtus nel 2021, prima di tre sconfitte consecutive, in finale, con l’Olimpia Milano.

a. gal.

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