Supercoppa senza brindisi. Polonara non ferma Milano. E la Virtus cade in volata
I bianconeri toccano anche il +16 nel secondo quarto, poi il solito blackout. Mirotic dà la scossa, mentre Zizic e compagni subiscono sotto canestro.
Alla Virtus non basta un indemoniato Achille Polonara (che è pure il miglior marcatore della storia di questo trofeo ) per battere Milano che vincendo questo derby d’Italia apre la bacheca per depositare la sua quinta Supercoppa. Le ultime azioni di questo incontro illustrano quanto sia stata avvincente questa partita. A 7’’ dalla fine il punteggio è inchiodato sul 98-93, ma Josh Nebo sbaglia il colpo di grazia che farebbe definitivamente capitolare la Virtus, mentre dall’altra parte Will Clyburn infila la tripla che porta i bolognesi a -2.
Adesso da giocare restano poco più di 3’’ con Ettore Messina che chiama timeout decidendo poi di rimettere nella propria metà campo offensiva. La V nera commette fallo un po’ in ritardo e manda in lunetta Shavon Shields che sbaglia il primo e poi per far correre il cronometro decide di non fare entrare neppure il secondo.
C’è un secondo e mezzo da giocare con Toko Shengelia che cattura il rimbalzo con la sua preghiera che in ogni caso non sarebbe entrata. La fine di questo overtime è l’epilogo di un incontro dove Bologna ha avuto tra le mani l’illusione di portare a casa per il quarto anno consecutivo questo trofeo, finendo a +16 (45-29) e poi subendo gli avversari in una terza frazione dove spesso la formazione allenata da Luca Banchi inspiegabilmente si blocca.
Il rientro dei meneghini porta il nome di Nikola Mirotic che tra la fine del terzo tempo e l’inizio del quarto periodo ha segnato 15 punti e i più in generale la differenza l’hanno fatta i rimbalzi con i lombardi ne hanno presi 45 contro i 32 dei bianconeri.
Quello che non hanno fatto la tecnica e il fisico lo hanno fatto il cuore con Polonara che ha disputato l’ultima parte della partita insieme con Shengelia. Potenzialmente i due dovrebbero ricoprire lo stesso ruolo, ma quando un quintetto funziona è buona regola non cambiarlo.
Purtroppo questo assetto ha confermato come i virtussini abbiano nell’area un possibile tallone d’Achille ed è in questo punto debole che i lombardi hanno trovato un appiglio.
In ogni caso grazie alla sua energia il lungo marchigiano è riuscito a mettere il bavaglio a Mirotic. Alle assenze ufficiali dei bianconeri, rappresentate dalla coppia Isaia Cordinier e Devontae Cacok, bisogna aggiungere quella di Andrejs Grazulis, presente per onor di firma, e l’autonomia limitata di Marco Belinelli.
L’ultima nota riguarda i tre fischietti che sul campo hanno dimostrato di non avere timori reverenziali al di là di quelli che possono essere le fisiologiche sbavature in una gara così intensa. L’aver fischiato un tecnico a Belinelli e uno a Mirotic dimostra che non hanno guardato in faccia a nessuno.
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