Urlo Virtus Clyburn firma la prima gioia
Sempre sotto nel punteggio, Bologna supera il Partizan in volata grazie alla solidità della difesa e ai canestri di Will, finalmente decisivo
Partizan Belgrado
69
Virtus Bologna
70
PARTIZAN BELGRADO: Davies 4, Lundberg 14, Carlik Jones 6, Ntilikina, Washington ne, Koprivica ne, Nakic, Marinkovic 10, Pokusevski 5, Brown 8, Bonga 4, Tyrique Jones 20. All. Obradovic.
SEGAFREDO BOLOGNA: Cordinier 12, Belinelli, Clyburn 27, Shengelia 8, Hackett, Grazulis ne, Morgan 10, Polonara, Diouf 3, Zizic 4, Akele ne, Tucker 6. All. Banchi.
Arbitri: Perez, Garcia, Konstantinovs.
Note: parziali 20-15; 37-32; 61-57. Tiri da due: Belgrado 19/31, Virtus Bologna 19/34. Tiri da tre: 6/24; 6/25. Tiri liberi: 13/17; 14/16. Rimbalzi 28; 34.
BELGRADO (Serbia)
Will Clyburn segna 27 punti e la Virtus sbanca la Belgrado Arena nonostante il clima infuocato alimentato dai tifosi del Partizan.
Ha il sapore dell’impresa la prima vittoria in Eurolega della Segrafredo che nella capitale serba si è presentata senza Alessandro Pajola e con tutti i dubbi sulla sua solidità europea derivati dal fatto che dopo le prime quattro giornate era l’unico club a non aver ancora centrato un successo.
Oltre all’ala statunitense, che è arrivato sotto le Due Torri proprio per dare questo contributo, la gara conferma due impressioni che si erano intraviste negli incontri precedenti. La prima è che a Momo Diouf manca solo un po’ di esperienza, ma per il resto il centro senegalese ha tutti i numeri per giocare a questo livello, e il secondo è che anche Matt Morgan può reggere la fisicità tipica della prima competizione continentale senza particolari problemi nonostante i centimetri.
L’andamento della gara ribadisce quanto alla V nera manchi ancora l’uniformità nel rendimento. I bolognesi partono male (16-9) e poi pareggiano (25-25) prima di tornare sul -9 (52-43). A quel punto si rimettono in carreggiata nonostante la serata di Toko Shengelia sia a tinte grigie. A 3’41’’ dalla fine Isaia Cordinier realizza il sorpasso dalla lunetta (65-66) e da lì la partita diventa una sagra dell’errore da ambo le parti. A questa giostra dello sbaglio si sottrae Clyburn che infila il canestro della vittoria con 12’’ (69-70) da giocare, mentre dall’altra parte Iffe Lunberg pasticcia creando un’eccezione alla legge dell’ex.
Finisce con Obradovic che striglia i suoi mentre Banchi ha sperimentato quanto cuore abbiano i suoi giocatori.
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