Virtus Bologna: la rinascita sotto Dusko Ivanovic e la sfida per la licenza Eurolega

La Virtus Bologna risorge con Ivanovic e punta alla licenza Eurolega, mentre si prepara ai playoff con il vantaggio del fattore campo.

di ALESSANDRO GALLO
9 aprile 2025
L’allenatore montenegrino della Virtus, Dusko Ivanovic, 67 anni (Ciamillo)

L’allenatore montenegrino della Virtus, Dusko Ivanovic, 67 anni (Ciamillo)

La scossa, Dusko Ivanovic, l’ha data. Perché la Virtus che pareva in balia delle onde (e delle avversarie), dopo i ko di Trieste e Belgrado (Stella Rossa), ha saputo risorgere (virtualmente) dalle proprie ceneri. Adesso, data un’anima difensiva a un gruppo che è tornato a rialzare la testa, dovrà individuare l’interruttore per accendere la voce ’continuità’.

Perché la Virtus di Treviso, avrebbe spinto il compianto professor Nikolic, a rispolverare una delle sue più celebri metafore: "Tu sei come mucca di Erzegovina: prima fare tanto buon latte e poi dà calcio al secchio".

L’immagine, nel suo italiano mediato dalla nascita bosniaca, resta chiarissima: sprecare una ghiotta occasione dopo averla costruita con cura.

A cinque turni dal termine della stagione regolare la Virtus è prima con Trapani e Brescia. Nella classifica avulsa, per ora, è terza, ma lunedì alla Segafredo Arena arriverà proprio la Germani di Amedeo Della Valle. E a maggio, sempre in Fiera, sarà ospite la Trapani di Gelsomino Repesa. Se la Virtus non farà sciocchezze in viaggio – a Pistoia la vigilia di Pasqua, poi Scafati – e farà valere il fattore campo (il 27 aprile arriverà Varese), chiuderà al primo posto.

Che in una stagione poco tranquilla, almeno a livello societario, avrebbe un valore quantomeno doppio.

Giocare i playoff con il vantaggio del fattore campo e un pubblico che ti sostiene sempre non garantisce la vittoria. Ma ti mette nelle migliori condizioni per ottenerla.

Ecco perché il confronto di lunedì sera, dovrà essere affrontato con lo spirito giusto.

E in attesa di ritrovare il miglior Cordinier, la Virtus chiuderà venerdì l’avventura in Eurolega. Si gioca a Barcellona e il direttore generale bianconero, Paolo Ronci – se non addirittura il presidente, Massimo Zanetti –, ne approfitterà per parlare con i vertici di Eurolega e capire così i margini per la licenza triennale.

Tutto questo mentre incombe lo sbarco NBA nel Vecchio Continente. Una NBA che, in Italia, guarda solo a Milano e Roma. Ma la stessa NBA, stando ai ’si dice’ e in attesa di un progetto chiaro e definito, non avrebbe espresso particolare gradimento, nella propria agenda, per Turchia, Grecia e Serbia. Che sarebbero poi il presente e il passato illustre della Coppa dei Campioni. In attesa di capirci qualcosa, va registrato il paradosso di un’Eurolega che guarda con sospetto ai movimenti NBA. Come, un quarto di secolo fa, la Fiba guardava di traverso l’Eurolega. Che almeno per Bologna un fascino ce l’aveva, perché Virtus (la presenza dell’avvocato Porelli e non solo) e Fortitudo furono tra i club fondatori.

Altri tempi. Il presente prospetta la licenza triennale: Zanetti e Ronci, giustamente, vogliono vederci chiaro.

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