Virtus Cordinier avrà un ruolo più centrale
Serie A Il francese è uno dei pochi rimasti in un reparto che ha perso Lundberg, Abass, Dobric e Lomazs. In arrivo Visconti
Là, dove un tempo c’era abbondanza, sono rimasti in pochi. Certo, Daniele Hackett e Alessandro Pajola sono due certezze in regia. Così come l’esperienza e il talento offensivo (ma non solo quello) di Marco Belinelli.
Il fatto è che da quando è finita la stagione, la Virtus ha perso diversi elementi. Primo fra tutti, Iffe Lundberg, l’uomo dell’ultimo tiro. Poi ha preso altre strade Bruno Mascolo (che non aveva un minutaggio corposo, va detto) così come Abi Abass. Abi è un’assenza che vale doppio, perché faceva parte del pacchetto tricolore e perché era un ’cambio’ capace di fare la differenza, con la sua fisicità, non solo in Italia, ma anche in Europa. Gli ultimi saluti portano la firma di Ognjen Dobric, che rientrerà alla Stella Rossa, mentre Rihards Lomazs non ha mai convinto del tutto. Ecco perché la Virtus, oltre ai tre italiani citati inizialmente – Hackett, Pajola e Belinelli – ripartirà in particolare da Isaia Cordinier, un altro capace di fare la faccia dura, e la differenza, non solo nel nostro campionato, ma anche in Europa.
Ecco perché la Virtus, oltre a risolvere il problema del centro – dopo l’addio a Jordan Mickey e la chiusura del rapporto con Bryant Dunston – deve rimpolpare il settore esterni.
Riccardo Visconti, classe 1998, è stato individuato come elemento in grado di dare una mano. Mancino, buon tiro, grande entusiasmo: ha fatto parte del giro azzurro, è un ragazzo sul quale si può contare.
Ma la Virtus di Banchi, che pure ha costruito un sistema di gioco brillante e piacevole, talvolta si è arenata quando il sistema non aveva sbocchi. E, in squadra, non c’erano elementi in grado di creare un tiro dal nulla (se non il solito Iffe Lundberg, che porterà ora questa sua caratteristica a Belgrado, sponda Partizan). Ecco perché, al di là delle richieste economiche, che restano fondamentali per trovare un accordo, a più riprese è uscito il nome di Shabazz Napier.
Se Milano ha vinto gli ultimi due scudetti, al di là dell’ultima gara di Nikola Mirotic, lo deve proprio al talento di Napier. Che ha fatto la differenza, facendo impazzire anche due ’mastini’ del calibro di Hackett e Pajola.
Un regista con quelle caratteristiche, dopo la partenza di tanti esterni, farebbe proprio al caso della V nera.
Da Brescia, infine, la notizia di una prima amichevole. L’11 settembra, al PalaLeonessa, confronto con i padroni di casa per il trofeo Ferrari.
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