Virtus L’effetto Ivanovic ancora non si sente
Il nuovo tecnico a bordo campo impartisce le direttive e si agita. I bianconeri toccano il +10, ma si spengono. E domani c’è Milano .
Virtus Bologna
87
Stella ROSSa Belgrado
94
SEGAFREDO : Hackett 2, Cordinier 13, Clyburn 19, Shengelia 25, Zizic 10, Pajola 9, Polonara, Diouf 6, Morgan, Belinelli 3, Tucker ne, Grazulis ne. All. Jakovljevic.
STELLA ROSSA BELGRADO: Miller-McIntyre 3, Dobric 4, Kalinic 8, Daum 3, Petrusev 20, Mitrovic 21, Canaan 26, Davidovac 3, Giedraitis 1, Dos Santos 5, Teodosic, Plavisic ne. All. Sfairopoulos.
Arbitri: Difallah, Garcia, Lezcano.
Note: parziali 19-18; 38-44; 63-57. Tiri da due: Virtus 30/51; Stella Rossa 24/38. Tiri da tre: 3/17; 9/23. Tiri liberi: 18/23; 19/23. Rimbalzi: 35; 30.
Le indicazioni che il nuovo coach Dusko Ivanovic fornisce allo staff tecnico non sono sufficienti alla Virtus per abbandonare il ruolo di quella Penelope che disfa in un secondo quello che costruisce con tanta fatica.
Vedremo se il solito copione cambierà domani, quando i virtussini saranno impegnati al Forum di Assago nella tana di Milano, nel frattempo arriva l’ennesima sconfitta fotocopia con i bolognesi che tentano di prendere il largo e poi accusano l’ormai tradizionale blackout.
Se le dimissioni di Luca Banchi dichiarate tre giorni fa servivano per mettere i giocatori davanti alle loro responsabilità e per scuotere la loro testa, allora bisogna dire che nell’immediato il gesto non è stato efficace. Viene il sospetto che a questo punto sia stata sbagliata la diagnosi e che qualcosa bisognerà cambiare all’interno del roster.
A questo punto l’ipotesi più probabile è che a questa squadra manchi un elemento che chiuda le partite. Will Clyburn non è mai stato un giocatore di quel tipo, il capitano Marco Belinelli lo è stato, ma in questi mesi travagliati non riesce ad esserlo, con il risultato che quando la Virtus va a +10 (75-65) a 6’38’’ dalla fine delle ostilità sportive e la Stella Rossa chiaramente prova ad alzare l’intensità, in campo si registra il patatrac.
In altre parole capita quello che è quasi sempre successo con i bolognesi che si disuniscono e cedono il testimoni agli avversari e, quindi, nel caso di specie ai serbi.
L’ultimo ad arrendersi è il monumentale Toko Shengelia che con 1’52’’ da giocare firma l’ultima parità sull’85-85 e da lì in poi gli ospiti hanno avuto vita facile. Per dovere di cronaca è giusto dire che nelle situazioni più o meno dubbie i tre arbitri hanno deciso a sfavore dei padroni di casa. Non è una giustificazione, ma una constatazione.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su