Virtus punta all'Eurolega: trattative in corso per una licenza triennale

La Virtus Bologna mira all'Eurolega con trattative in corso per una licenza triennale. Decisiva la posizione dell'Hapoel Tel Aviv.

di ALESSANDRO GALLO
12 aprile 2025
Toko Shengelia, marcato da Nikola Mirotic, è uno dei giocatori della Virtus che hanno una maggiore caratura nel contesto dell’Eurolega (Ciamillo)

Toko Shengelia, marcato da Nikola Mirotic, è uno dei giocatori della Virtus che hanno una maggiore caratura nel contesto dell’Eurolega (Ciamillo)

BARCELLONA (Spagna)C’è una Virtus che gioca sul campo. E un’altra che lavora dietro le quinte. Hanno lo stesso obiettivo: ottenere il massimo.Per la squadra e Dusko Ivanovic, l’obiettivo è il primo posto al termine della regular season. E lunedì sera, alla Segafredo Arena, la Virtus si giocherà una fetta di primo posto contro Brescia.

L’altra Virtus è quella della proprietà e della dirigenza. Un’altra partita: in questo caso, l’obiettivo, è l’Eurolega. Ieri, in Catalogna, c’era Paolo Ronci, direttore generale bianconero. Contatti con l’Eurolega, quattro chiacchiere. Anche se tutto, a questo punto, dovrebbe essere deciso tra una quarantina di giorni, ad Abu Dhabi, sede della final four (23-25 maggio). E non è escluso che, ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, voli anche il presidente, Massimo Zanetti, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, il vice Giuseppe Sermasi e l’amministratore delegato del club, Marco Comellini. La proposta iniziale di Eurolega è stata una licenza triennale a fronte di un esborso quantificabile in cinque milioni. La Virtus, così come le altre due società coinvolte da questa offerta (Stella Rossa e Partizan, i club di Belgrado), più che trattare, intende tutelare l’immagine e il blasone.

Senza tornare indietro di secoli, è sufficiente ricordare che, se l’Eurolega ha preso piede, lo deve anche all’impegno in prima persona di Virtus (e Fortitudo e Treviso). Senza dimenticare che, la prima vera final four sotto l’egida dell’Eurolega, con un cambio di formula rispetto al precedente, andò in scena (3-5 maggio 2002) proprio a quello che una volta era conosciuto come PalagMalaguti. Non si vive di passato e di ricordi, ma per andare avanti non bisogna mai dimenticare la storia (maestra di vita, direbbe Cicerone).

Virtus che tratta, discute e pianifica. Ecco perché diventa fondamentale il nodo palazzetto. Quello che prenderà forma, in Fiera, nei prossimi mesi. E che dovrà essere pronto (magari con qualche cosa da completare) a novembre 2026. Ci sono già accordi in essere, non solo con la Coppa Davis, ma pure con Eima. Coppa Davis ed Eima: non sono due giocatori ’stranieri’, ma eventi che, con il loro peso, possono dare una mano lla Virtus. Per l’Eurolega che verrà. Ma, appunto, se ne riparlerà negli Emirati Arabi. E bisognerà capire anche la posizione dell’Hapoel Tel Aviv.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su