Vuelle Baioni: "Non fidiamoci di Nardò"

Il vice coach: "Se dovessimo sottovalutarli significherebbe che siamo una squadra di basso livello, spero che il pensiero non ci sfiori"

di ELISABETTA FERRI
25 gennaio 2025
Eric Lombardi, ala pivot, al rientro vero dopo l’influenza

Eric Lombardi, ala pivot, al rientro vero dopo l’influenza

Un’altra domenica da vivere con lo spirito giusto per la Vuelle che sta attraversando un momento magico e non vuole fermarsi: domani ospiterà Nardò, la formazione contro cui ha aperto questo campionato esattamente quattro mesi fa, il 26 settembre. Oggi la situazione delle due contendenti è molto diversa: i pugliesi sono penultimi, a caccia di punti salvezza, la Vuelle invece sta risalendo la classifica a caccia dei playoff. "Ma le insidie – afferma il vice coach Baioni – non mancano mai in questo campionato. Innanzitutto dobbiamo tener presente che oggi Nardò è una squadra profondamente diversa da quella dell’andata, molto più sbarazzina. E che ha fatto due aggiunte nel parco italiani e uno di loro, nel ruolo di play, è una pedina chiave del loro gioco. Non sappiamo se ci sarà Woodson, ma comunque tranne nella partita di Torino dove hanno sofferto la sua mancanza, poi hanno fatto delle prestazioni consistenti anche senza di lui sia contro Avellino che con Udine".

Quindi non c’è il rischio di prendere quest’avversario sottogamba? "Se dovessimo farlo significherebbe che siamo una squadra di basso livello e spero che questo pensiero non ci sfiori nemmeno. Anche perché è vero che noi dobbiamo ragionare sulla singola partita, ma sappiamo anche che stiamo per entrare in un ciclo terribile che comincerà con la trasferta più lunga del campionato in un turno infrasettimanale".

Col nuovo coach è cambiato anche l’assetto tattico di Nardò: come? "Hanno messo Stewart stabilmente nel ruolo di 4 mentre inizialmente giocava anche da ala piccola. Mouaha è sempre più importante perché giocano molto di più in transizione e in campo aperto, poi hanno un play vero che detta i ritmi come Giuri e hanno aggiunto più consistenza in area con l’arrivo di Pagani a supportare Iannuzzi. Una squadra grande, in particolare dal 3 al 5, che occupa spazi coi lunghi e rispetto a quando l’abbiamo incontrata ha dei target molto più chiari per quelli che sono i giocatori franchigia".

E’ passato un mese dall’intervento alla schiena di Parrillo: come sta? E il recupero di Petrovic è completo? "Non spetta a me dettare i tempi ma è ancora lunga: io posso solo dire che sta lavorando come un matto sia con Venerandi che con i fisioterapisti. Per quanto riguarda Petrovic, ormai è solo questione di adattamento al sistema di cui è tornato a far parte: Danilo è un giocatore fondamentale per noi, perché si tratta di un lungo versatile sia in attacco che in difesa. Il ruolo di Lombardi è cambiato? Non direi, Eric ha avuto una ricaduta dell’influenza e non poteva stare in campo. Ora che le rotazioni del pacchetto lunghi tornano al completo dobbiamo essere bravi noi a sfruttare i giocatori ciascuno secondo le proprie caratteristiche. C’è concorrenza? Ma ci sono anche più falli da spendere e più energia da utilizzare, a partire dalla fase difensiva".

Elisabetta Ferri

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