6.5. Male Adjapong, Falasco ci prova. Bayeye spreca, Castori dà la sveglia

Quaranta ha difficoltà a calcolare gli spazi vuoti, Rodriguez esce dal campo dopo l’unica azione buona della sua partita

3 dicembre 2023
Male Adjapong, Falasco ci prova. Bayeye spreca, Castori dà la sveglia

Male Adjapong, Falasco ci prova. Bayeye spreca, Castori dà la sveglia

Botteghin 5. La partita gli corre davanti ad un’andatura preoccupante, specie quando i suoi gli lasciano sessanta metri di campo dietro da coprire. Ha l’occasione del pari, un tiraccio.

Quaranta 5,5. Qualche difetto nel calcolare gli spazi vuoti da riempire sulle verticali avversarie, ma è sicuramente quello che sfigura meno là dietro. Un salvataggio provvidenziale. Bayeye 5. Arriva poco sul fondo e quando lo fa sciupa. Non è d’aiuto al collega di catena destra Adjapong. Notevole passo indietro.

Gnahore 5. Ci ripetiamo: è probabilmente l’unico bianconero in rosa che ha una definizione di calcio diversa da tutti gli altri, ma quando gli capita il pallone a quindici dalla porta, con lo specchio in vista, la sfera coi giri contati, preferisce un cambio di fronte offensivo. E in casa della capolista, queste cose, le paghi.

Di Tacchio 5,5. A sensazione con la nuova dottrina tattica si vedrà sempre meno nelle fasi calde, ma la sua presenza fisica e mentale è sempre viva. Stavolta, però, incide meno.

Falasco 6,5. Inutile girarsi intorno: è il regista della squadra. Dategli trenta palloni a partita dalla linea di centrocampo in su e mandate gente in area. Al momento è l’unico piano partita a cui appellarsi.

Masini 5,5. Di incoraggiamento, perché quel tocco sotto misura dà senso ad una partita altrimenti sanguinosa.

Mendes 6. Sulle formazioni è centravanti, il suo lavoro è da mediano.

Rodriguez 5. Il peccato è che esca dal campo proprio dopo l’unica dignitosa accelerazione della sua partita.

Manzari 5.5. Come a Reggio, gli capita una palla da gestire da vero bomber. E invece non si prende un rigore (facile, per la dinamica) e non centra la porta. Milanese 6. Senza entrare nella storia del match partecipa all’uscita dei suoi dall’immersione.

D’Uffizi 6. A sensazione, merita una chance più corposa delle apparizioni a cui ci ha abituato. Ogni volta sembra fare un piccolo passo in avanti.

Millico 5,5. Gli capita il pallone sul sinistro e allora pensi. "Ecco, è arrivato il suo turno". E invece no…

Giovane 5,5. E’ ultimo, al momento, nelle rotazioni di centrocampo. E quando entra dà ragione al mister.

Castori 6. Avremmo voluto essere nello spogliatoio a fine primo tempo. Perché qualcosa, là dentro, è accaduto. Il secondo volto del suo Ascoli è l’unica flebile, tenue speranza che il Piceno deve cullare fino al rientro degli infortunati e, ancor più, al mercato di riparazione.

Arbitro Ayroldi 7. Partita facile, direzione impeccabile.

Daniele Perticari

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