Ascoli, i conti adesso non tornano. Per la società debiti oltre i 10 milioni
La retrocessione pesa come un macigno. Attualmente restano appena 8 giocatori da cui ripartire
Ascoli si lecca le ferite, ma si prepara a rialzarsi con tutto l’orgoglio e la determinazione che hanno sempre storicamente contraddistinto il popolo piceno. Le scuse del patron Pulcinelli rese per l’ennesima volta con un post social non hanno affatto placato il malessere della città che ha inevitabilmente scelto di ripudiare l’attuale società e voltare pagina. A partire dalla giornata odierna si raccoglieranno tutti i cocci e si proverà a ricostruire il domani. Il sindaco Marco Fioravanti in prima persona ha deciso di schierarsi per intervenire e favorire il futuro dell’Ascoli Calcio, magari ben indirizzando l’operazione con la Metalcoat. I tantissimi errori accumulati nelle scelte operate dal patron Pulcinelli e i suoi collaboratori ormai sono evidenti. Gli ultimi campanelli d’allarme di una stagione drammatica c’erano già stati tutti nella passata estate quando, per riuscire a completare regolarmente l’iscrizione al campionato di serie B era intervento Battista Faraotti e la sua Fainplast con l’ennesimo gesto di sconfinata generosità. A lui chiaramente sono poi andati ad aggiungersi tantissimi partner che, solo ed esclusivamente per il bene dell’Ascoli, mediante il loro contributo hanno permesso a questa società di riuscire a pagare regolarmente gli stipendi evitando di prendere eventuali punti di penalizzazione.
I conti però restano in rosso e l’amicizia tra patron e Morosini non basterà per arginare la frana che sta avanzando. Sarà questa la prima situazione critica da fronteggiare. Nell’ultimo bilancio approvato dal cda si erano fatte registrare perdite per 6,6 milioni di euro, alle quali poi Pulcineli nel corso della conferenza tenuta all’indomani del ko di La Spezia aveva ammesso gli ulteriori 900mila euro che hanno quindi visto una preoccupante crescita a 7,5 milioni. A questi infine andrebbero ad aggiungersi anche altri 5-5,5 milioni circa contratti nel corso delle stagioni scorse. Il totale oggi vedrebbe la necessità di dover affrontare un investimento di 13 milioni circa per sanare il tutto e costruire il domani. Oltre a ciò però c’è un intero organico da ricostruire e anche qui sarà necessario mettere mano al portafoglio con un paio di milioni da improntare. Attualmente l’Ascoli partirebbe in ritiro con non più di 8 elementi: Barosi, Quaranta, Tavcar, Adjapong, Caligara, D’Uffizi, Nestorovski e Pedro Mendes. Il portoghese però già da tempo ha iniziato a ricevere le avance di piazze più grandi e ambiziose sia in B che in A. La sua cessione aiuterebbe a fare cassa eventualmente ottenendo dalla cessione 2-2,5 milioni. Con la retrocessione in C l’Ascoli perderà un tesoretto di circa 7 milioni tra contributi Lega e diritti tv. Il paracadute e altre risorse garantite dalla categoria inferiore ruoteranno attorno ad 1,5 milioni. Adesso inizia la parte più complicata.
Massimiliano Mariotti
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