Ascoli, il futuro è ancora incerto. La società intanto annuncia il ritiro

Dal 15 luglio test medici e primi allenamenti. Vari fronti per la cessione: la pista locale ha Metalcoat capofila

28 giugno 2024
Ascoli, il futuro è ancora incerto. La società intanto annuncia il ritiro

Ascoli, il futuro è ancora incerto. La società intanto annuncia il ritiro

L’Ascoli annuncia il raduno della prima squadra nella più totale incertezza. Dopo settimane di mascherato silenzio ieri i vertici societari hanno annunciato il nuovo direttore sportivo Righi (già anticipato da Pulcinelli il 14 giugno), e il raduno. Data fissata per lunedì 15 giugno che sarà da test medici e primi allenamenti previsti al Picchio Village. La domanda però che tutta la città si sta ponendo è "con chi ripartirà l’Ascoli?". Vari i fronti avvolti dal quesito. A partire dalla società. Entro questo mese praticamente tra qualche giorno, patron e sindaco avevano garantito di favorire il passaggio di quote ai nuovi potenziali acquirenti. E qui il primo cittadino sta continuando a lavorare alacremente per perfezionare la cordata locale arricchita dalla presenza di Metalcoat, dell’ex proprietario Bellini e anche da un imprenditore di Osimo con ruoli tutti ancora da stabilire. Sotto le cento torri il tempo dell’imprenditore romano a capo della nota catena Bricofer, implicata nella maxi inchiesta avviata nel 2023 e portata avanti dalla Guardia di Finanza per la nota vicenda della permuta merce-pubblicità, di fatto si è esaurito da settimane e la netta frattura venuta in essere con la piazza risulta praticamente impossibile da risanare.

La gestione del club operata da questa società ha portato risultati drammatici, poi sfociati nella retrocessione sul campo, nei circa 10,5 milioni di debiti e in una serie di insolvenze nei confronti di vari fornitori. Tra cui quella maturata con l’azienda Enel Sole Srl che la scorsa estate si era occupata dell’intervento di potenziamento dell’impianto illuminante dello stadio Del Duca per un costo complessivo attorno ai 900mila euro. Somma ancora oggi quasi interamente da coprire nonostante il piano di rientro concordato con la ditta esecutrice dei lavori. Eppure nel corso delle sei annate il club ha potuto beneficiare, compreso il sofferto periodo della pandemia, di introiti per oltre 70 milioni di euro tra campagne abbonamenti, incassi al botteghino, mutuabilità, diritti televisivi e sponsorizzazioni.

Importanti anche le plusvalenze, per un totale di quasi 6 milioni, ottenute dalla vendita dei migliori giocatori in rosa: Sabiri (1 milione di euro), Baschirotto (450mila), Saric (1,7 milioni), Collocolo (1,8 milioni) e Simic (1 milione). Numeri eclatanti che confermano i risultati poco felici ottenuti anche al di fuori del rettangolo verde. Una situazione che avrebbe portato chiunque ad andare in pellegrinaggio alla richiesta del miracolo al Santo di turno. E chissà che magari anche il patron del Picchio ci abbia fatto un pensiero. Ma probabilmente i propri salvatori Pulcinelli potrebbe davvero averli trovati nella cordata di imprenditori messa insieme dal sindaco che nelle prossime ore farà la propria mossa.

Massimiliano Mariotti

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