Ascoli, la luce sembra lontana. Per ora una media da retrocessione
Con Di Carlo appena quattro punti. E la vittoria manca da 11 gare. Il punto a Pesaro ha spostato poco
Ascoli, adesso purtroppo salgono ad 11 i turni senza vittorie. La strada verso la riscossa pare ancora molto lontana per i bianconeri, seppur qualche lieve ed intermittente segnale di vita ogni tanto pare intravedersi. Quanto prodotto risulta ancora insufficiente per pensare davvero di riuscire a giocarsela a viso aperto e soprattutto fare risultato. La prima mezz’ora del derby con la Vis Pesaro ha visto un buon approccio iniziale del Picchio che è durato giusto il tempo necessario ai biancorossi per prendere le misure e alzare il livello del gioco espresso. È riduttivo e poco giusto parlare di occasioni create dagli avversari solo su transizioni o palle perse dall’Ascoli. Qui ancora una volta sono stati tanti gli errori commessi dai bianconeri in fase di possesso e questo sicuramente non per colpa di una singola giornata storta, ma più che altro per i soliti evidenti limiti tecnici di vari elementi presenti nell’attuale rosa allestita dal direttore sportivo Emanuele Righi. Mentre la Vis Pesaro dell’ex Stellone nel corso dell’incontro ha fatto vedere un buon palleggio con ottime trame, dall’altro lato è parso di continuare ad avanti un po’ a tentoni aspettando l’episodio fortunoso.
Qualche palla gol di certo non è mancata al Picchio. La traversa di Varone, il destro dal limite di Silipo e l’incornata di Tavcar su palla inattiva nella ripresa. Dall’altro lato però i biancorossi hanno creato molto di più sia al termine della prima frazione di gara che nel corso della ripresa, quando poi di fatto il Picchio è un po’ sparito dal campo. Stavolta il regalo è arrivato dalla leggerezza di Zoia su Tirelli che ha poi consegnato a Corazza la possibilità di salvare tutto per l’ennesima volta, dopo che lo stesso bomber non era mai riuscito in precedenza a rendersi pericoloso. L’1-1 arrivato al Benelli ha certamente confermato l’incapacità del tecnico Mimmo Di Carlo nel riuscire a produrre la scossa necessaria per riuscire a centrare quel successo ormai ricercato da oltre due mesi. Nel dopo gara l’allenatore del Picchio ha rotto il silenzio stampa ma, nel cercare di infondere un illusorio ottimismo, è incappato nell’affermazione di alcune inesattezze.
Il pari bianconero è arrivato nel finale quando la parità numerica in campo era stata ristabilita, e non in dieci contro undici come dichiarato da Di Carlo, a seguito del malore accusato dal biancorosso Molina, entrato qualche minuto e poi costretto a lasciare il campo in ambulanza con Stellone che aveva di fatto terminato i cambi. I 4 punti in 8 partite così confermano una media da retrocessione che non lascia affatto ben sperare. Ampiamente bocciato l’esperimento di Menna nei panni di terzino destro. Letteralmente disastroso Tavcar al centro della difesa che, al di là del doppio giallo, ha qualche responsabilità su alcune palle perse nella costruzione dal basso e il ritardo col quale andare a chiudere Cannavò sull’azione del vantaggio.
Massimiliano Mariotti
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